Sono una decina le persone che risultano ancora disperse dopo il naufragio del caicco carico di migranti a Steccato di Cutro. Il dato è stato fornito dalla Prefettura di Crotone dove oggi si è svolto un aggiornamento dei lavori del Centro coordinamento ricerche. Ricerche, è stato confermato, che andranno ancora avanti con il campo base che da alcuni giorni si è spostato dal luogo della tragedia nella frazione Le Castella di Isola Capo Rizzuto.

Per quanto riguarda le vittime, dopo che è stato svuotato il Palamilone di Crotone che era stato adibito a camera ardente, sono 9 i feretri sistemati in una sezione del cimitero di Cutro. Tra questi uno è in attesa di trasferimento in Afghanistan, uno è destinato alla Germania ed uno è da trasferire al cimitero musulmano di Bologna. Per questi, spiega la Prefettura, «si conta di perfezionare le procedure di affidamento all'agenzia di onoranze funebri incaricata per dare immediato corso al trasporto. Per la salma di una bambina, invece, è stato deciso il trasferimento al cimitero di Paola (Cosenza) aderendo ad una espressa richiesta dell'Amministrazione comunale che ne ha evidenziato gli elementi evocativi e simbolici in ragione della insistenza, in quella località, del Santuario di San Francesco di Paola, nota meta del pellegrinaggio cattolico. Cinque vittime non identificate saranno sepolte, «sempre secondo la pratica dell'inumazione ossequiosa del rito musulmano», nel cimitero di Cutro, con modalità e relative spese a carico dell'ente locale.

La Prefettura sottolinea poi il coinvolgimento emotivo che ha fatto da sfondo alla partenza dei 32 superstiti che hanno raggiunto Amburgo con volo charter predisposto dall'Organizzazione mondiale per le migrazioni. Coinvolgimento vissuto «da quanti, tra operatori di polizia, soccorritori, personale della Prefettura, ne ha seguito, dopo il naufragio, i momenti della umana condivisione del dolore, dell'assistenza materiale, nonché dell'impegno professionale e personale di ciascuno, nei diversi compiti istituzionali, per un ricollocamento che fosse, insieme, gradito e possibile, tenuto conto della tragica condizione vissuta».

Un «momento emozionante» in particolare per il personale dell'Ufficio immigrazione della Questura, afferma la Prefettura, «che con il supporto dell'Agenzia europea per l'asilo e sotto il coordinamento della Direzione centrale Immigrazione del ministero dell'Interno ha trattato le pratiche di asilo per consentire all'Autorità centrale ministeriale, nota come 'Unità di Dublino', di proporre l'inserimento in altro Paese membro dell'Unione europea».