In occasione della conferenza stampa che si è svolta nella sala Napolitano del comune di Lamezia Terme, per presentare la petizione “Perché al Sud paghiamo di più? Abbattiamo il Fattore Omega, la sanzione sull’energia”, lanciata da Rosella Cerra su Change.org, si è costituito lo scorso 31 luglio  il Coordinamento Regionale per l’Energia Equa. L’incontro è stato ospitato proprio nel comune lametino avendo il sindaco Paolo Mascaro abbracciato e sostenuto sin da subito questa causa ed è stato organizzato con la collaborazione dell'associazione Caduceo.

 

Durante la presentazione dei lavori, l’assessore Luisa Vaccaro ha informato i presenti dell’adesione del comune di Lamezia Terme tramite la sottoscrizione della petizione in merito alla sanzione definita “Fattore Omega” che ha, proprio in Calabria, il valore più alto pari a 51,86 euro per ogni MWh, seguita dalla Sicilia con 39,96 mentre in Veneto è il più basso con 12,36 €/MWh ed in Lombardia è di 13.89 €/Mwh. Eppure la regione calabrese ha il paradosso di produrre molta più energia di quella che consuma, inserendo l’eccesso nel circuito nazionale.

 

«La petizione - ha precisato Cerra- rappresenta solo il punto di inizio di una azione più ampia che coinvolga non solo i sindaci, le aziende e le associazioni di categoria, ma tutti gli utenti e questo può avvenire con un coordinamento regionale che oltre a raccogliere le varie istanze, si faccia promotore di proposte sui vari temi energetici, dal caro bolletta, all’energia idroelettrica, alla politica dell’energia a km zero per abbattere i costi sia economici che ambientali del trasporto di energia, atteso che la Calabria produce molta più energia del proprio fabbisogno ».

 

L’attivista ha, inoltre, informato che la senatrice Silvana Abate ha depositato un emendamento al Decreto Semplificazioni per l’abbattimento del Fattore Omega, mentre la deputata Wanda Ferro ha presentato un’interrogazione parlamentare che, riprendendo i temi esposti nella petizione chiede ai ministri competenti “quali urgenti provvedimenti” intendano intraprendere in merito.

 

Altro importante ed autorevole intervento è stato quello dell’ingegnere Vincenzo D’Agostino, fondatore e amministratore delegato di Omnia Energia Spa, azienda fornitrice di energia elettrica, che ha lanciato una proposta per regolamentare diversamente, a livello nazionale, il pagamento dell’imposta erariale sull’energia elettrica non facendo più pagare l’imposta erariale sui prelievi di energia elettrica, caricandola ai produttori che la immettono in rete. L’imposta erariale incassata da parte dello Stato dovrà in questo caso essere utilizzata nel territorio ove si produce l’energia elettrica.

 

È intervenuto al confronto anche il sindaco di Zambrone Corrado L’Andolina, impegnato da tempo in questa battaglia, denunciando come il debito dei comuni nei confronti delle aziende fornitrici venga fatto lievitare dalle società di recupero credito fino a raggiungere cifre anche il triplo del debito originario, portando enti pubblici e privati al collasso. A chiudere Anna Mancini, presidente della Caduceo, ha evidenziato la necessità di porre fine alle condotte prevaricanti che si registrano nella gestione energetica, sia in termini di fattore Omega, riguardante, al momento enti pubblici ed imprese, sia in termini di gravosità degli oneri di sistema e di trasporto applicati sulle fatture e che penalizzano anche i singoli cittadini.