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SALERNO - Omissione di atti d'ufficio e favoreggiamento personale. Sono le accuse per le quali la Corte d'Appello di Salerno ha condannato l'ex procuratore capo di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio, alla pena di 6 mesi di reclusione. La Procura generale della città campana, competente per i giudizi relativi ai magistrati operanti nei distretti di Corte d'Appello della Calabria, aveva invece chiesto una condanna ad un anno e 2 mesi. Laudonio è stato invece assolto per il reato di falso. Il processo è partito dopo la denuncia dell'allora pm vibonese Fabrizio Garofalo che aveva accusato l'ex procuratore di aver ritardato l'avvio dell'inchiesta sul decesso di Federica Monteleone, la 16enne vibonese morta durante un intervento di appendicectomia all'ospedale di Vibo dopo un black out in sala operatoria. Le omissioni contestate a Laudonio riguardano il mancato immediato sequestro della sala operatoria dove fu operata la ragazza e la mancata verbalizzazione di alcune dichiarazioni relative alla manutenzione dell'impianto elettrico che avrebbe causato il black-out. I genitori di Federica, Mary Sorrentino e Pino Monteleone, si erano costituiti parti civili per il capo d'imputazione relativo all'omissione di atti d'ufficio contestato all'ex procuratore.