Diversi i politici e i rappresentati delle Istituzioni che dopo la notizia della scomparsa dell'artista hanno voluto esprimere il loro cordoglio
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Sono diversi i politici e i rappresentanti delle Istituzioni che in queste ore hanno voluto esprimere il loro cordoglio per la morte di Nik Spatari, l'artista di fama internazionale scomparso all’età di 91 anni.
Il vicepresidente della Regione Spirlì
«Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Nik Spatari. La Calabria perde uno dei suoi figli più nobili, ma l'arte della pittura consacra al Cielo un grande Maestro». Così Nino Spirlì, vicepresidente e assessore alla Cultura e ai Beni culturali della Regione Calabria. «Queste nostre contrade e la nostra gente - aggiunge Spirlì - devono tanto a Nik Spatari, che, amorevolmente ancorato alla sua inseparabile Hiske Maas, compagna di una vita, ha scelto il ritorno e la residenza tenace fra le pietre dell'Aspromonte, arricchendolo di un Eden artistico spavaldamente prepotente, visibile da ogni orizzonte e visitabile in ogni tempo. Un dono divino all'Umanità, impreziosito da opere di inenarrabile bellezza e inequivocabile significato. Non cancellerà, il tempo, un pomeriggio trascorso assieme al Maestro, qualche anno fa, il quale mi ha regalato la propria guida, preziosa e indimenticabile, attraverso le sensazioni misteriose che Il Sogno di Giacobbe sa far penetrare dentro ogni ruga dell'anima. Oggi, pur intristito da questo addio terreno, invidio i Cieli che lo accolgono con canto di inni e suono di cimbali».
L’ex governatore Oliverio
«La scomparsa di Nik Spatari rappresenta il tramonto di un'epopea creativa che ha fatto di Mammola, in Calabria, una tela privilegiata su cui si è espresso il flusso della sua arte feconda, sublime. È stato e rimane un faro di coraggio, di incontenibile forza espressiva che ha fatto del Musaba una scuola di pensiero». Lo afferma, in una dichiarazione, l'ex presidente della Regione Mario Oliverio. «Appena appresa la notizia - aggiunge Oliverio - ho sentito Hiske, che anche nel dolore è la donna forte di sempre. La Calabria deve essere grata a questo geniale artista per aver scelto la nostra terra, per averne fatto la sua casa, il suo laboratorio. Il suo corpo ha abbandonato il percorso terreno, ma Nik Spatari non morirà mai».
Il consigliere regionale Anastasi
«A confortare la perdita di un artista di così elevata statura qual era Nik Spatari rimane il suo dono più grande, la sua arte, un patrimonio inestimabile che ha voluto regalare alla Calabria e che bisogna preservare e far conoscere a tutti». È quanto dichiara il consigliere regionale di “Io resto in Calabria” Marcello Anastasi, che aggiunge: «La sua straordinaria creatività ha arricchito il nostro mondo di linee, forme e colori che nel tempo continueranno ancora ad emozionare e a mantenere vivo il ricordo del suo nome. Nik Spatari diceva che la morte e la vita non esistono, che siamo sempre vivi. A Mammola, assieme alla compagna Hiske Maas, è tornato e ha lottato fin dal 1969 per creare il Parco Museo Laboratorio MuSaBa, una testimonianza unica di come un artista possa imprimere sulle tele e sui muri le sue visioni e i suoi racconti in maniera così totalizzante da fare della sua stessa esistenza un’unica, grande opera d’arte. Da docente di storia dell’arte e da consigliere regionale – conclude Anastasi – farò di tutto perché si apra nelle sedi competenti un dibattito forte sulla tutela e la valorizzazione dei beni culturali in Calabria e non posso che impegnarmi a far sì che le opere e l'esempio di Nik Spatari siano sempre di più il simbolo di una Calabria che, soprattutto nei suoi territori più difficili, riesce ad esprimere se stessa elevando lo spirito attraverso la condivisione della bellezza che, come scrisse Dostoevskij, "salverà il mondo"»
Il consigliere regionale Sainato
Si unisce al coro di cittadini e rappresentanti delle istituzioni che esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Spatari anche il consigliere regionale Raffaele Sainato: «A lui la Locride e la Calabria intera stanno tributando l’ultimo saluto emozionato, come dovuto ad un testimone del Novecento di fama internazionale, che ha saputo colorare con mille tonalità differenti il sogno della creazione, lasciando a bocca aperta generazioni di visitatori ed amanti dell’arte moderna. Nick Spatari ha saputo trasformare, in più di sessant’anni di attività, la collina che costeggia il Torbido a fianco del centro storico di Mammola in un museo a cielo aperto, variopinto ed imponente. Un patrimonio inestimabile, che come calabresi - conclude Sainato - non possiamo ora fare a meno, di proteggere e valorizzare per dare un senso al sogno ed al lavoro di un grande artista, che ha lasciato alla Locride un centro incredibile di cultura; un luogo di scambio tra i popoli e gli artisti, che potrebbe cambiare il volto stesso del territorio della vallata del Torbido e della nostra Regione».
Il sindaco metropolitano Falcomatà
«Nik Spatari è immortale. La sua opera continuerà a parlarci di lui e le future generazioni sapranno sempre e tutto del creatore del Parco Museo Santa Barbara». Questo il commento del sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che in una nota stampa ha aggiunto: «Oggi piangiamo la morte dell’uomo. Dell’artista no. Quello non morirà mai. Reggio, Mammola, la Calabria, l’Italia ed il mondo intero perdono un brav’uomo; una persona che ha dedicato la propria esistenza all’arte e alla bellazza, il più puro e semplice fra gli scultori. Nik Spatari, nonostante bravura e spessore, non si è mai sentito un artista arrivato. È stato sempre immerso nella ricerca ingaggiando, ogni volta, una sfida fra l’essere umano e la materia, lui che è stato allievo di Le Corbusier e che ha scelto la sua Mammola a Parigi e Milano. Nik Spatari - ha concluso il sindaco metropolitano - può considerarsi fra gli esempi migliori del reggino innamorato delle proprie radici. Nel suo paese d’origine ha dato vita al Musaba, qualcosa di unico ed inimitabile, un luogo di amore e passione che infonde uno spirito internazionale ad un posto diventato tempio dell’arte contemporanea. Spinto dall’orgoglio di essere nato tra il fiume Torbido ed il mare Jonio, Nik Spatari si è sempre fatto forte dell’idea di aver scelto di tornare a vivere in Calabria assieme alla sua Hiske. A lei, adesso, va il nostro pensiero».
L’assessore alla Cultura di Catanzaro
Un ricordo dell’artista scomparso anche nelle parole del Assessore alla Cultura e Patrimonio del comune di Catanzaro, Ivan Cardamone: «Nik Spatari è stato un Genio assoluto. Non solo e non tanto per le sue opere straordinarie, ma soprattutto perché ha dimostrato come l’Arte e la Cultura possano cambiare un territorio, anche il più remoto, portandolo al centro del mondo. Mammola, nella Locride, è conosciuta dappertutto, in tutti i circuiti artistici internazionali, per l’intuizione di questo artista visionario di trasformarla in un grande e originale museo, fruibile a tutti. I calabresi devono essere riconoscenti a questo Uomo speciale per lo straordinario messaggio che è riuscito a trasmettere. Noi lo raccogliamo e lo mettiamo idealmente in connessione con le idee che in questi mesi, grazie all’apporto di tante personalità importanti, stanno confluendo in un progetto di cambiamento della città di Catanzaro. Un progetto che deve fondarsi sull’idea dell’Arte e della Cultura condivisa, fruibile da tutti, proposta negli spazi aperti, con un occhio speciale rivolto alle grandi trasformazioni tecnologiche che attraversano la nostra società. Il Museo Santa Barbara di Arte Moderna, creatura prediletta di Spatari, è un prototipo ideale di quello che può essere realizzato anche da noi. Nik Spatari è stato, in questo senso, un precursore, un visionario geniale che ha visto in anticipo quello che oggi stiamo vivendo. E’ stato un sognatore che ha dimostrato il ruolo fondamentale del Sogno per la crescita della società. La sua scomparsa è una gravissima perdita per la cultura e per l’arte della Calabria. La città di Catanzaro gli rivolge, mio tramite, un pensiero commosso e grato per quello che ha saputo fare nella sua straordinaria vita».
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