Anna Maria Sorrentino stava passando le vacanze con il compagno e ad altri amici in un residence. Secondo la procura, l'uomo era geloso e più volte avrebbe aggredito la donna. L'ultima volta sarebbe stata quella fatale
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Il gup del tribunale di Vibo Valentia ha rinviato a giudizio Antonio Paolo Foresta, Gaetano Ciccarelli, Francesca Nero. I tre imputati sono coinvolti, a vario titolo, nella morte di Anna Maria Sorrentino, la giovane che il 19 agosto 2019 precipitò dal balcone di casa vacanze a Parghelia. Foresta, marito della donna, è accusato di omicidio preterintenzionale. Secondo la ricostruzione della procura di Vibo, guidata dal procuratore Camillo Falvo, Foresta sarebbe stato geloso di una presunta relazione extraconiugale della donna e in più occasioni avrebbe malmenato la moglie. L’ultima volta sarebbe stata quella fatale.
Seconda quanto ricostruito dalle indagini del pm Corrado Caputo, Anna Maria, nel tentativo di sottrarsi all’ennesima aggressione, si sarebbe data alla fuga «in direzione del balcone-terrazzo posto allo stesso livello della sala da pranzo e, dopo avere attraversato di corsa la porta finestra» avrebbe impattato con violenza contro la «balaustra di legno che delimita il balcone alla quale a causa dell’energia dell’urto che la sbalzava verso l’esterno, non riusciva ad aggrapparsi precipitando nel vuoto e sbattendo la testa violentemente la testa sul selciato». La vittima, così come il marito e le persone che erano in vacanza con loro, era sorda. Foresta fin dalle prima battute dell’inchiesta si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.
Gli altri due imputati sono accusati di favoreggiamento personale. I tre compariranno in Corte d’assise a Vibo Valentia per la prima udienza l’11 luglio 2023 per l’inizio del processo.