«Ed è già passato un anno, ma ancora sembra impossibile... surreale... manchi tantissimo amica mia. Sei costantemente presente nei miei pensieri e nel mio cuore, tvb». È uno dei tanti messaggi che da questa notte affollano la pagina facebook "Verità per Tina Adamo", per ricordare la scomparsa della giovane mamma di Rota Greca, stroncata da un'emorragia massiva poco dopo aver messo al mondo il suo secondo figlio nel reparto di Ostetricia dell'ospedale di Cetraro.

Santina, l'amore per la danza e la famiglia

Santina Adamo, per tutti semplicemente Tina, era un'insegnante di danza a Montalto Uffugo, la cittadina dell'entoterra cosentino in cui risiedeva dopo il matrimonio con Marco, aitante giovanotto sposato nel 2014, con cui era fidanzata da moltissimi anni. Tre anni prima della tragedia erano già diventati genitori di un maschietto e alla fine del 2018 la gioia era raddoppiata con la notizia di una nuova gravidanza, filata liscia come l'olio fino alla notte maledetta.

La corsa in ospedale a Cetraro

È il 16 luglio 2019 e Tina, in vacanza con la famiglia sulla costa tirrenica, si accorge di avere dei disturbi legati al suo stato interessante e si precipita, accompagnata dal marito, nel punto nascita più vicino, quello dell'ospedale di Cetraro. Intorno alla mezzanotte Santina fa il suo ingresso nel pronto soccorso, per poi essere subito dopo ricoverata nel reparto di Ostetricia.

Il parto

I medici intuiscono che i tempi sono maturi e il piccolo sta per venire al mondo anche se la sua nascita era prevista almeno dieci giorni più tardi. Sono le 3 del 17 luglio 2019. Il parto, che avverrà in modo naturale, non è proprio una passeggiata. Tina soffre parecchio e alla fine è senza forze, ma il piccolo sta bene e il peggio sembra essere passato. La situazione, però, poco dopo precipita. La neo mamma non riesce a riposare per via dei dolori lancinanti all'utero, in un primo momento attribuiti al parto appena avvenuto. Invece Tina comincia a perdere sangue. Quando varca la soglia della sala operatoria sono circa le 4.20. È l'ultima volta che il marito la vede viva.

La tragedia

Non è dato sapere con certezza cosa sia avvenuto di preciso in quei minuti concitati, ma dalla documentazione post morte è emerso che i medici hanno somministrato l'unica sacca di sangue compatibile presente in ospedale quella notte. Nonostante ciò, il sangue continua a uscire copioso e alla fine verrà fatta richiesta di altra sostanza ematica. Peccato solo che il centro trasfusionale più vicino si trovi a 25 chilometri di distanza, all'ospedale di Paola, e che le prove di compatibilità, richieste in regime di urgenza, abbiano rallentato ancora di più i tempi di consegna. Fatto sta che quando il corriere ritorna all'ospedale di Cetraro per consegnare le altre sacche di sangue, Santina è già deceduta da qualche minuto.

L'inchiesta giudiziaria

Il magistrato Pierpaolo Bruni, a capo della procura di Paola, dispone l'apertura delle indagini sulla vicenda, chiuse formalmente nel febbraio scorso. Al momento, per la morte di Santina Adamo risultano indagati i due ginecologi, i due anestesisti e l'ostetrica che quella notte la ebbero in cura nelle ultime ore di vita.

L'inchiesta amministrativa

Se l'inchiesta della magistratura sembra andare per le lunghe, quella disposta interna dal Ministero della Salute ha decretato nell'immediato la chiusura del punto nascita. Durante i controlli, effettuati dagli ispettori, erano infatti emerse delle gravi criticità che hanno spinto il Dipartimento della Salute della Regione Calabria a disporre la sospensione del reparto. Da allora nulla è cambiato, il reparto risulta chiuso e smantellato, mentre uno degli indagati, il dottor Angelo Cannizzaro, è diventato nell'autunno successivo il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Due anni prima era stato espletato un concorso da primario e il ginecologo era risultato terzo nella graduatoria; ha assunto l'incarico quando i primi due classificati hanno rifiutato il posto.

Un amaro primo compleanno

Oggi non è solo la triste ricorrenza della morte di Santina Adamo, è anche il primo compleanno di quel figlio tanto voluto che avrebbe dovuto rappresentare l'ennesimo tassello di gioia nella famiglia Adamo-Provenzano. Tina e Marco si erano conosciuti giovanissimi e il loro amore aveva superato mille difficoltà e le migliaia di chilometri di distanza che li dividevano durante i primi anni di relazione. Lui, originario del Lazio, nel 2012 si era trasferito a Montalto Uffugo per starle vicino e nel 2014 avevano coronato il loro sogno d'amore convolando a nozze. Nel 2016 erano diventati genitori per la prima volta e nel 2019 hanno replicato con un secondo figlio. Ma Tina ha fatto appena in tempo a vederne il volto nell'incubatrice, che il destino se l'è portata via senza pietà. Marco, in questi ultimi mesi, ha cercato di ricominciare a vivere lasciando il loro nido per trasferirsi nuovamente nel suo paese d'origine, ma il loro amore sembra essere più forte di ogni cosa e chiede soltanto giustizia.