La procura mette un primo punto sull'inchiesta della giovane Mariangela Colonnese di Longobardi deceduta nell'agosto 2020
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Prima svolta nell’inchiesta della procura di Cosenza in relazione alla morte di Mariangela Colonnese, la 34enne di Longobardi, deceduta il 20 agosto 2020 nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Il pubblico ministero Domenico Frascino di recente aveva chiesto al gip Letizia Benigno l’autorizzazione a continuare ad indagine, non potendosi concludere gli accertamenti investigativi prima della fine del 2021.
Il giudice cautelare del tribunale di Cosenza ha concesso un termine per decidere sulla proroga, ordinando la notifica del provvedimento ai quattro medici indagati per presunta colpa medica. Rispetto alla fase iniziale, dunque, gli inquirenti hanno fatto una cernita rispetto alle dodici persone inizialmente “attenzionate" dai magistrati cosentini.
Era incinta, ma da qualche giorno avvertiva dei problemi.Così si era recata per la seconda volta in ospedale a Cosenza per capire cosa stesse accadendo, ma dalla struttura sanitaria cosentina non è più uscita viva. L’indagine, sin dall’inizio, è stata molto complessa.
Dagli esiti della perizia medico-legale, effettuata dai dottori Cavalcanti, Di Carlo e Vercillo, la procura di Cosenza ha constatato che la ragazza poteva essere salvata. Una conclusione a cui sono giunti i periti di parte, i quali hanno ricostruito i momenti precedenti al decesso della giovane vittima di Longobardi. La famiglia di Mariangela Colonnese, rappresentata dall’avvocato Fiorella Bozzarello, attende la verità su quanto successo nel reparto di Ginecologia. Gli indagati, infine, sono difesi dagli avvocati Nicola Carratelli, Enzo Belvedere, Massimiliano Coppa e Pasquale Vaccaro.