L'ex primo cittadino pronto a ricandidarsi: «Mi hanno cacciato in maniera ingiusta». Nel processo Xenia il pm ha chiesto per lui 7 anni e 11 mesi di reclusione: «Contro di me accuse false» (ASCOLTA L'AUDIO)
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A consegnare il premio l’operatore d’oro 2021 ad Aboubakar Soumahoro è stato Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, inventore di un modello di accoglienza esportato in tutto il mondo. Quella stessa azione per cui è finito in un’inchiesta giudiziaria. L’accusa è quella di avere commesso presunti illeciti nella gestione degli immigrati. Per lui il Pm di Locri ha chiesto una condanna a 7 anni e 11 mesi di reclusione.
Un’accusa che Lucano, già operatore d’oro nelle passate edizioni, respinge con forza. E lo ha fatto pure oggi, davanti alla platea di giovani ai quali ha detto di non riconoscersi nell’impianto accusatorio. «Mi vengono mosse accuse false che non ho mai commesso. Se fossi quello che hanno descritto i giudici mi vergognerei di me stesso. Il mondo dice altro di me. Io accusato ingiustamente di concussione».
Una spiegazione Mimmo Lucano in questi anni che lo vedono imputato, se l’è data: «C’è stata in Italia una criminalizzazione della solidarietà. Valori ai quali ho dedicato la mia vita. Io - ribadisce - ho un ideale di sinistra che si basa sulla fraternità, sull’ uguaglianza, sul rispetto dei diritti umani, soprattutto dei più deboli, degli ultimi e dei rifugiati. La sinistra è questo. Le destre no – dice - sono l’opposto. Probabilmente Riace è stata la punta avanzata di questo pensiero e adesso vogliono dimostrare a tutti i costi che io ho commesso un reato». Deciso a battersi per dimostrare la sua verità. «Oggi sono qui a Vibo per consegnare un riconoscimento ad Aboubakar Soumahoro, ma anche per la presenza di Peppino Lavorato, già sindaco di Rosarno e punto di riferimento nella lotta contro ogni forma di discriminazione, testimone di una storia e di ideali della sinistra che io ho sempre perseguito».
Sguardo fiero di chi non si arrende. Un sogno Mimmo Lucano ce l’ha. Riguarda la politica, quella compagna di una vita che mai lo ha abbandonato: «Fa parte del quotidiano di ognuno di noi». Non conferma, né smentisce una corsa alle regionali a supporto di De Magistris. Guarda oltre. Guarda alla sua Riace. «Io un sogno ce l’ho. Mi hanno cacciato da sindaco in maniera ingiusta. Una rivincita per la mia vita e per quelli che credono nei miei stessi valori sarebbe quella di ritornare a fare il sindaco. Questo è quello che mi auguro più del resto».