«È abbastanza forte la paura determinata dall’espandersi della pandemia Covid in alcuni Paesi soprattutto africani, e di un contagio di virus da ritorno nel Sud proprio a causa degli sbarchi degli immigrati». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, nel corso dell’audizione al Comitato parlamentare Schengen su fenomeni migratori ed emergenza sanitaria da Covid-19.

«Sos sbarchi incontrollati»

«È un tema – ha proseguito Santelli - che personalmente ho già sollevato da settimane, credo che il Governo italiano e l’Europa debbano essere pronti ad affrontare prima che davvero si corra il rischio effettivo di un ritorno del contagio in autunno, soprattutto nelle regioni del Sud. Questo pericolo si è manifestato in tutta la sua pienezza con lo sbarco di Roccella Jonica: parliamo – ha sostenuto il presidente della Regione Calabria - dei cosiddetti ‘vascelli fantasmi’, quindi di sbarco non controllato, di questo vascello facevano parte una sessantina di persone, mi ha incuriosito non poco il fatto che erano tutti su un vascello, tutti uomini e tutti provenienti dal Pakistan, mentre invece abbiamo imparato a conoscere che le navi di migranti spesso sono fatti da famiglie, donne e bambini; rimetto questo alla vostra valutazione».

«Se la gara per le navi non va, si acquistino»

Santelli ha poi ricordato che nei giorni scorsi «in Calabria è venuto, in prefettura di Catanzaro, il Capo Dipartimento delle libertà civili, prefetto di Bari, per incontrare i prefetti calabresi. Ho chiesto fermezza al ministero dell’Interno, la possibilità di avere delle navi e mi permetto di chiedere al Governo e in sede europea che si possa fare un vero percorso di controllo da parte dell’Europa dei confini meridionali». Rispondendo alle domande dei componenti del Comitato parlamentare Schengen, Santelli ha ribadito che «il problema è relativo agli sbarchi e agli sbarchi dei ‘vascelli fantasma’. Quanti sono? A saperlo... Se arrivano in un porto controllato dalle Capitanerie, lo sappiamo, se arrivano direttamente sulle spiagge ovviamente purtroppo non lo sappiamo. Il problema- ha aggiunto il presidente della Regione Calabria - è nato da sbarco autonomo sulla Calabria e sulla necessità, a quel punto, di fare la quarantena in Calabria. È iniziata un’interlocuzione con il Governo, tanto con il ministro Lamorgese quanto con il prefetto Di Bari ho prospettato la necessità di avere queste navi in mare. Mi auguro che la gara – e siamo alla terza - vada in porto o che si passi a un’acquisizione vera e propria, perché secondo me questa quarantena dev’essere svolta fuori dall’ambito del territorio italiano o senza inserirsi necessariamente in zone turistiche. Gli sbarchi arrivano sulla costa ed è normale che hanno un’incidenza sul dato turistico e di allarme nelle popolazioni. Permane una situazione di emergenza».

«Il Governo preservi gli sforzi della Calabria»

Santelli ha infine osservato: «Al Governo chiedo, non in contrapposizione ma da Istituzione, che vengano preservati gli sforzi fatta da un’intera Regione che è rimasta no Covid, che ha fatto diligentemente la sua parte di osservanza delle regole. Io ho aperto bar e ristoranti, il Governo li ha chiusi e dopo 4 giorni però li ha riaperti, e avevo ragione io, ma era una cosa che non creava allarme: certo, crea allarme non il colore della pelle ma che possano arrivare situazioni di Covid che non siano perfettamente controllate».