Ucciso 50enne con un coltello da sub, il killer in fuga convinto dai carabinieri a costituirsi

L’omicidio avvenuto ieri sera a Miglierina nel Catanzarese nei pressi della casa della vittima. L'uomo ferito gravemente è morto in ospedale. Il responsabile, sottoposto a fermo, ha confessato. Resta da capire il movente

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di Redazione
4 maggio 2019
12:05
L’arma del delitto
L’arma del delitto

Una coltellata all’addome è stata fatale per un uomo di 50 anni aggredito ieri sera intorno alle 21 nei pressi della sua abitazione di Miglierina, comune catanzarese della Presila. Si tratta di Cesare Falvo, pregiudicato. Il presunto killer è Giuseppe Arabia, 30 anni, anche lui pregiudicato, di Amato ma residente a Miglierina con la compagna.

 


Prontamente allertati sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia del capoluogo. L’uomo è stato ferito gravemente (è poi deceduto in ospedale) da una coltellata allo stomaco sferrata dal trentenne presentatosi di fronte a casa sua per discutere di qualcosa. In casa c’era anche la compagna di Falvo. Sono state le dichiarazioni di quest’ultima unitamente ad altre poi raccolte da ulteriori persone in grado di riferire circostanze utili alle indagini per rintracciare Arabia, fuggito in auto ed irreperibile. Già con pregresse vicende penali alle spalle, è soggetto ben noto ai militari della Stazione di Marcellinara e al loro comandante che lo conosce bene. Dopo serrate ricerche la svolta. 

 

Proprio il Comandante di Stazione, che si trova nell’abitazione del trentenne dove vi è la compagna, contatta telefonicamente l’uomo. Instaura un pacato dialogo, lo tranquillizza, e infine lo convince a desistere e a farsi trovare. Di lì a poco i militari lo rintracciano infatti poco distante da casa. Dopo un primo momento di reticenza, messo alle strette dai militari, riferisce subito che è stato lui a pugnalare Cesare Falvo. L’uomo confessa tutto e su indicazioni dello stesso i militari trovano anche l’arma del delitto, un grosso pugnale da sub, con lama di circa 20 cm, di cui l’uomo si era disfatto.

 

Sulla base delle dichiarazioni fornite, Arabia è stato pertanto sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto nella casa circondariale di Catanzaro a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Andrea Giuseppe Buzzelli che ha assunto la direzione delle indagini, sotto il coordinamento del procuratore Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla. Resta da accertare il movente del delitto. Intanto l’autovettura usata per la fuga e il coltello sono stati posti sotto sequestro per gli accertamenti tecnici del caso. In particolare il coltello sarà inviato al Ris per l’estrapolazione del dna della vittima.

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