L’appello di un gruppo di lavoratori del ramo portato avanti da Vincenzo Popello per poter fare entrare in funzione la struttura costata tre milioni di euro
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Tra le tante incompiute di Lamezia Terme, tra quelle opere nelle quali sono stati spesi milioni di fondi pubblici per poi non utilizzarle, c’è il mercato di Contrada Rotoli. Un gruppi di imprenditori agricoli, tra i quali Enzo Popello, attivista di Fratelli d’Italia, chiedono ora lumi sulla vicenda ma non solo, vogliono sedere ad un tavolo con la triade prefettizia ed esporre le loro proposte e soluzioni.
«Completata nel 2011 e costata circa 3 milioni di euro, la struttura era stata progettata per ospitare un mercato ortofrutticolo e vivaistico. Ma, a fronte del suo abbandono e delle denunce sulla scena nazionale, per provare a limitare il danno, attualmente è utilizzata dalla Lamezia Multiservizi. Al Comune sembrava avessero iniziato a valutare un nuovo bando per la sua riassegnazione, ma al momento non sembrano essersi chiariti le idee» scrive Popello in una nota.
«Il mercato di Contrada Rotoli - afferma l’esponente del direttivo di Fdi Lamezia e imprenditore nel settore agricolo - è nato con uno scopo ben preciso ed ha tutte le carte in regola per diventare un grande centro logistico del settore: non ne possiamo più di aspettare. Vivo quotidianamente - prosegue l'attivista -l'insofferenza di imprenditori agricoli a cui la politica sembra voler mettere i bastoni tra le ruote. Se la struttura ha bisogno di essere rimessa a norma, si faccia al più presto. Se c'è bisogno di un progetto serio di sviluppo, si faccia immediatamente e realisticamente: noi possiamo e vogliamo essere d'aiuto, per questo chiediamo un incontro costruttivo ai commissari».
«Gli ostacoli, inclusa la vicinanza del mercato generale di Catanzaro, non possono bloccare la crescita – incalza ancora Popello - al contrario, devono essere uno stimolo per progetti ancora più ambiziosi. Possiamo migliorare e differenziare l'offerta, possiamo progettare un servizio più all'avanguardia. Non vogliamo altri sprechi di denaro pubblico, tanto meno ci interessa che la politica ci faccia favori».
«Semplicemente conosciamo le obiezioni, ma abbiamo anche le risposte: gli amministratori ascoltino chi opera nel settore prima di decidere», è l’appello del politico che si è reinventato imprenditore agricolo nel corso della crisi causata dalle restrizioni e spiega di non amare la politica delle chiacchiere di chi ha in tasca lo stipendio sicuro.
«Politici, amministratori e commissari da anni ripetono che Lamezia deve diventare il volano economico della Regione Calabria- conclude Popello- eppure le cattedrali nel deserto non si contano. La nostra stessa città, situata in uno snodo chiave dell'infrastruttura dei trasporti nazionale, ha una potenzialità economica che la classe politica sembra non vedere o è incapace di sfruttare. Come un Ferrari che scende in pista col motore di una Fiat 500, Lamezia è nelle mani di “meccanici” non all'altezza. Ma ora siamo stanchi di stare a guardare».