Melicucco, ladre seriali di gioielli incastrate dai social network

VIDEO | Due donne e un uomo sono finiti all'obbligo di dimora in quanto accusati di aver perpetrato una serie di furti nella Piana di Gioia Tauro. L'indagine è stata condotta dagli agenti del commissariato di Polistena sotto il coordinamento della Procura di Palmi 

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di Redazione
25 aprile 2019
10:44
Ladre in azione
Ladre in azione

Individuate due ladre seriali di gioielli, e i loro complice, grazie ai social network. La squadra mobile di Salerno, su delega degli agenti del commissariato di Polistena, ha notificato l’ordinanza cautelare, emessa dal  Tribunale di Palmi, che ha disposto l’obbligo di dimora per C.B. classe 1970, M.F. classe 1993 e M.A. classe 1979, originari e residenti in Campania, nella zona del Cilento. Le tre persone sono accusati di aver rubato, nel maggio dello scorso anno, alcuni monili all’interno della gioielleria “MP gioielli s.a.s. – di Mazzotta Bruno” di Melicucco, per un valore duemila euro.

 


In particolare, C.B. e M.F., avevano distratto il titolare della  gioielleria e sottratto i gioielli, per poi darsi alla fuga con l’auto guidata da M.A., il quale era rimasto all’esterno del negozio essendo il “palo”. L’indagine della Polizia è partita dalla descrizione, fornita durante la denuncia, dal titolare dell’attività commerciale che ha riferito in merito all’accento lessicale e alla connotazione fisica degli autori del furto. Grazie all’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della gioielleria, e degli altri esercizi commerciali presenti sulla stessa strada, erano stati identificati i volti delle donne accusate di aver perpetrato il furto e l’auto usata per la fuga ossia una “Lancia Delta” con targa bulgara. L’analisi della targa, attraverso l’utilizzo delle banche dati delle forze di Polizia, aveva consentito agli investigatori di scoprire che la “Delta” era stata noleggiata da un uomo (M.A.) da una ditta con sede ad Agropoli, nel salernitano. Era emerso così un evidente collegamento tra il luogo di abituale utilizzo dell’autovettura e l’accento campano riferito in sede di denuncia dal titolare della gioielleria.

 

Parallelamente si sono registrati altri furti, perpetrati con lo stesso modus operandi, commessi a distanza di poco tempo e non lontano da quello avvenuto a Melicucco, e realizzati attraverso l’impiego di automobili noleggiate dalla stessa persona. Gli agenti del commissariato di Polistena poi hanno “setacciato” i social network  accertando la corrispondenza tra i volti ed i nomi di due delle potenziali autrici del furto, ma anche un evidente rapporto di amicizia tra le stesse e la relazione sentimentale tra una di queste e l’uomo che aveva noleggiato la “Lancia Delta”. Attraverso l’acquisizione dei loro tabulati telefonici la Polizia appurava che i telefoni utilizzati nel giorno del furto agganciavano le celle telefoniche di Melicucco, così come risultavano agganciare le celle dei luoghi in cui erano stati perpetrati gli altri furti presumibilmente commessi al trio. Le prove raccolte sono state ritenute complete dalla Procura della Repubblica di Palmi, guidata da Ottavio Sferlazza, che richiedeva la misura cautelare al gip di Palmi, Dioniso Pantano il quale, concordando sulla valenza del quadro accusatorio, ha emesso la misura cautelare eseguita ieri mattina dagli agenti della Polizia di Stato.

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