Ventisei persone segnalate fra Sardegna, Calabria, Veneto e Lombardia, una galassia di società del settore efficientamento energetico coinvolte in mezza Italia e 11 milioni di euro sequestrati. Sono i numeri di una maxi truffa allo Stato ideata a Treviso e sviluppata in Sardegna da una società di comodo con sede a Olbia che dal 2018 a oggi ha richiesto e rivenduto 176 certificati bianchi dal Gse, ottenuti esibendo alle autorità nazionali false attestazioni.

 

La truffa è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Sassari che per due anni ha condotto un'inchiesta coordinata dal procuratore capo Gregorio Capasso assieme ai sostituti Luciano Tarditi e Nadia La Femina della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, in Gallura. Come è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa dal comandante provinciale della Guardia di finanza di Sassari, colonnello Giuseppe Cavallaro e dal colonnello Paolo Masciocchi, comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Sassari, la Procura di Tempio ha iscritto nel registro degli indagati otto persone che operavano in Sardegna. A questi, su disposizione del gip del tribunale di Tempi, Marco Contu, sono stati sequestrati 11 milioni di euro, 9 provento della truffa e 2 di risparmio di imposta, oltre a diversi immobili e auto.

 

 Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, i truffatori hanno ingannato il Gestore dei Servizi energetici presentando false fatture e false attestazioni per lavori di efficientamento energetico mai eseguiti in molti edifici, soprattutto ignari condomini della Lombardia e in particolare di Milano. In questo modo sono riusciti a ottenere il rilascio di cosiddetti Tte, ossia titoli di efficienza energetica rappresentativi dell'energia risparmiata a seguito degli interventi fasulli. Titoli che poi venivano rivenduti sul mercato dell'energia ad altre società ignare dell'inganno.