REGGIO CALABRIA - Tornerà in patria Amedeo Matacena. L’ex parlamentare di Forza Italia, condannato a cinque anni di reclusione in via definitiva, per concorso esterno in associazione mafiosa, lascerà Dubai dove si trova dall’Agosto dello scorso anno. Il tutto dopo la conferma dell’arresto per la moglie  Chiara Rizzo, i cui legali si sono visti respingere dal tribunale della libertà la richiesta di scarcerazione, non più tardi di due giorni addietro. Un provvedimento che suona come un "ricatto per non farmi esercitare i miei diritti" –ha asserito l’ex armatore. Ma decisivo sarebbe stato un messaggio della figlia, "peggio di una sentenza di morte"

 

Con il morale a terra.  Matacena è parso visibilmente commosso quando ha annunciato la scelta  di tornare in patria per costituirsi all'autorità giudiziaria e scontare la condanna. "Rientro - ha detto - esclusivamente perché devo restituire ai miei figli la loro madre che in questa storia è solo vittima".

 

I dettagli del rientro. Ma sui temi e sulle modalità l'ex parlamentare berlusconiano non ha fornito alcun dettaglio, limitandosi solamente ad affermare : "lo farò quando i miei legali mi diranno che tutto sarà pronto. A Chiara voglio dire di stare serena  - ha poi aggiunto - implorando il perdono della donna, perché si dimostrerà che queste accuse non hanno fondamento".

 

Commento negativo alla sentenza. Durissimo il suo commento rispetto alla scelta del tribunale del riesame. "Hanno arrestato - prosegue - due madri di famiglia, la mia e quella dei miei figli, non lo hanno fatto nemmeno per un noto terrorista assassino che ora si gode serenamente i mondiali in Brasile. Adesso lasciano in carcere solo mia moglie, cos'è questo se non un ricatto per non farmi esercitare i miei diritti". 

 

Confronto con Andreotti e Mattarella. Il rientro in Italia, da quanto ha raccontato l'ex parlamentare, sarà come "andare al patibolo per una sentenza ingiusta. Per condannarmi sono stati violati il giudicato e la norma sulla prescrizione e solo per me il reato è stato dichiarato continuato a differenza di Andreotti e Mattarella".

 

Pronto un esposto. E su tutta la sua vicenda giudiziaria ha annunciato che "la prossima settimana presenterò un esposto-denuncia".  L'armatore reggino non ha nascosto di avere timori e paure per la sua famiglia. "Timori - ha affermato - che derivano dall'esperienza della mia vicenda giudiziaria dove ci sono state molte cose strane".