Che avesse un grande coraggio era già emerso, ma oggi Maria Antonietta Rositani, l’infermiera 42enne che si trova ritrovata da martedì al Centro grandi ustionati di Bari dopo che l’ex marito Ciro Russo ha tentato di ucciderla dandole fuoco con della benzina, dimostra ancora una volta di essere una grande donna che lotta e non smetterà di farlo nonostante versi in gravi condizioni. E lo fa attraverso il social network Facebook dove, sulla sua pagina, ha scritto due post. Nel primo ha ringraziato l’Italia intera e nel secondo ha rivolto un pensiero sia ai suoi due figli e alla sua famiglia, ma soprattutto alle donne e alla città di Reggio Calabria.

 

«Mi ritrovo nel mio letto d'ospedale, ha scritto, ormai sono trascorsi 6 giorni, 6 lunghi giorni che non vedo te mio adorato papà che ti stai prendendo cura dei miei figli come solo un buon padre può fare; ti immagino che ridi per far ridere i tuoi nipoti quante lacrime avresti voluto far correre dai tuoi occhi, ma io ho preso da te sono una roccia e del nostro dolore non vogliamo soffrano i nostri cari o quanto meno cerchiamo di incoraggiarli continua così papà non mollare stai vicino alla mamma che come tu sai è più debole di noi alla mia nonna quanto la amo». Successivamente rivolge un messaggio ai suoi fratelli, ma anche ai cugini, amici e tutti i conoscenti che da una settimana pregano e lottano per lei. «A Rosario (fratello ndr) che sicuramente si sarà chiuso in se stesso, scrive la donna, a mia sorella quanto è bello pronunciare questa parola. Valeria ti voglio bene, Danilo (altro fratello ndr) mi sveglia giorno e notte e fidatevi è semplicemente straordinario. Grazie zio Franco zio Leandro cugini amici conoscenti».

 

Sabato scorso in riva allo Stretto, si è svolta una grande manifestazione di solidarietà, organizzata dalla commissione pari opportunità della città metropolitana reggina, a cui hanno presenziato semplici cittadini, associazioni, movimenti e poi rappresentanti politici tra cu il primo cittadino Giuseppe Falcomatà. Maria Antonietta in questo post ringrazia proprio Falcomatà e ricorda anche il padre Italo, storico sindaco reggino. «Grazie Reggio. Grazie sindaco- sottolinea la donna-vi ho sempre ammirato come ammiravo il vostro dolce papà che la domenica mattina sul corso mi salutava con una mano nella guancia».

Ma è nella parte finale del suo lungo post che Maria Antonietta Rositani appare non solo “forte”, ma si evince he che l’odio non le appartiene. Nonostante l’odio l’abbia vista finire in un letto d’ospedale con il volto e il corpo coperto d’ustioni, la 42enne infatti, si mostra carica di affetto e speranza sia per lei che per i suoi figli.

 

«Non si possono dimenticare le cose belle della vita - scrive Maria Antonietta - ne far entrare quelle brutte e farne prendere il sopravvento; lo so sarà duro me lo ripetono tutto il giorno ed io imperterrita rispondo “sconfiggerò anche questo”, per tornare da voi più forte di prima lo devo a me ai miei figli a voi miei cari e a tutte le persone che credono in me .Vi voglio bene siete ormai la mia linfa vitale grazie e donne non mollate io sono e sarò con voi più rovente di prima».


Maria Antonietta lotta, Maria Antonietta non molla. Maria Antonietta Rositani non ha alcuna intenzione di lasciarsi sconfiggere dal dolore e dalla vendetta. La vendetta architettata in ogni minimo dettaglio dall’uomo con cui è stata coniugata per anni e con cui ha fatto due splendidi figli. Lo stesso uomo che voleva ucciderla e che ora si trova in carcere, dopo aver tentato di fuggire per 36 ore, con la pesante accusa di tentato omicidio.

 

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