VIDEO | Il professionista è lo stesso che nell'agosto scorso sferrò il pugno a un tecnico radiologo durante i turni di lavoro. Quattro anni fa invece finì agli arresti domiciliari perché i carabinieri lo trovarono stato di ebbrezza durante l'attività di guardia medica. Il ds Cesario difende il nosocomio di Praia: «Non ha nulla a che fare con la vicenda. Svolgeva servizio nel 118»
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Mandato via per aver pulito le seppie fresche nel bagno di un ospedale, non licenziato, perché pare che il contratto neppure glielo avessero rinnovato dopo la scadenza del 31 luglio scorso. È la sorta toccata ieri mattina al medico in servizio presso il 118 ospitato nei locali dell'ospedale di Praia a Mare diventato. Le gesta del camice bianco più chiacchierato d'Italia sono state immortalate in un video che però, secondo i beninformati, risalirebbe al febbraio scorso. Ne è convinto il direttore sanitario della struttura sanitaria di Praia a Mare, il dott. Vincenzo Cesareo, che interpellato in merito alla vicenda dalla nostra redazione, ha anche tenuto a precisare alcuni aspetti della vicenda.
Il video risalirebbe al febbraio 2018
«Da direttore sanitario - ha detto Cesareo - sto notando che ogniqualvolta si fa riferimento alla vicenda, si accosta impropriamente all'ospedale di Praia a Mare. A quanto pare il video risale al febbraio 2018, quando il medico era in servizio esclusivamente presso il 118 - che è un servizio esterno - ospitato nei locali del nosocomio. Questo sta arrecando un grave danno all'immagine della struttura, che non ha nulla a che fare con la vicenda».
Il pugno in faccia al radiologo
Le controversie del fatto non sono certo finite, perché il medico 48enne è lo stesso che agli inizi di agosto sferrò un pugno in volto al tecnico radiologo. Ma per quell'episodio, che suscitò il medesimo clamore, l'Asp di Cosenza non proferì parola.
Un fatto decisamente strano, a cui il direttore sanitario replica: «Queste sono domande dovrebbe rivolgerle ad altri, non è mio potere licenziare o mandare al consiglio di disciplina un medico. Quello che le posso dire è che il collega qualche anno fa, quattro o cinque, era stato trovato dai carabinieri in stato di ebbrezza quando svolgeva le funzioni di guardia medica in una cittadina del Napoletano». E per questo era anche finito ai domiciliari.