VIDEO | L'idea è stata lanciata dall'associazione Astarte insieme al Comune. Ma la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà Isolina Mantelli avverte: «Si espone a rischio sia la vittima di violenze che il nucleo familiare che la accoglie. Negli ultimi giorni due episodi di intrusioni in casa»
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È diretta e senza fronzoli la critica che stronca un recente progetto del Comune di Catanzaro a 'favore' di donne maltrattate. A muoverla, nel corso di una conferenza stampa che ha presentato una cena solidale per Mondo Rosa, la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà Isolina Mantelli. «Di centri anti-violenza in Calabria ce ne sono tante - ha detto ai giornalisti l'esperta dirigente - ma ogni tanto fanno cose strane, come questo progetto che il Comune con l'associazione Astarte che anziché aprire case-rifugio si aprono famiglie mettendole a rischio dalla violenza del maltrattante. Ci sono state due intrusioni negli ultimi giorni. Una famiglia non può difendersi come facciamo noi con video-sorveglianza e la polizia. Così - ha aggiunto la Mantelli - si mettono a rischio queste donne anziché proteggerle».
Nel corso della conferenza stampa il Centro Calabrese di Solidarietà ha presentato la cena solidale: nei locali dei 9 ristoratori aderenti a questa prima iniziativa il 10% degli incassi sarà girato alla casa-rifugio Mondo Rosa. Un'idea sposata subito dai ristoratori, alcuni dei quali (Simona Garofalo di Mulinum e Nuccio Nunnari di Papuga) presenti in conferenza stampa assieme ad altri esponenti del direttivo del Centro.