L'uomo aveva manifestato un carattere aggressivo sin dal fidanzamento e lo aveva poi riversato anche sul figlio di 7 anni. Alla compagna aveva anche impedito di trovarsi un lavoro
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Ha maltrattato la moglie per anni, fin da quando erano fidanzati. Condannato per questo in primo grado lo scorso anno, ha continuato nel suo comportamento anche in presenza e ai danni del figlio di 7 anni. Per questi motivi, su richiesta della Procura di Catanzaro, il gip ha emesso un provvedimento di libertà vigilata da eseguirsi in una struttura terapeutica individuata dal pm. Il provvedimento nei confronti del 56enne accusato di maltrattamenti è stato eseguito dalla Squadra mobile di Catanzaro, con il supporto del Nisa.
Dalle indagini della Polizia, è emerso che sin da quando erano fidanzati, l'uomo ha manifestato un carattere aggressivo nei confronti della donna: la offendeva, la minacciava continuamente, la picchiava ripetutamente nel corso di liti originate da futili motivi, la insultava. Inoltre le ha impedito di crearsi una indipendenza economica vietandole di trovare un lavoro, non le ha consentito di spostarsi liberamente impedendole di utilizzare la sua autovettura, l'ha minacciata di morte. Così facendo ha costretto la moglie a vivere in uno stato di sopraffazione, umiliazione e violenza, fisica e verbale, di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita e l'esistenza dolorosa.
L'uomo, nel maggio dello scorso anno, è stato condannato in primo grado per i maltrattamenti alla moglie posti in essere dal 2013 al 2016. Nonostante questo, però, ha continuato a comportarsi come prima. Diversi, tra l'altro, sono stati gli interventi degli agenti delle volanti in occasione dei vari episodi. Sulla base degli elementi relativi ai fatti più recenti, il gip, su richiesta del pm Saverio Sapia, ha emesso il provvedimento con obbligo di sottoporsi al programma terapeutico prescritto dal personale medico della struttura terapeutica a cui è stato affidato.