Sigilli al canile comunale di Lamezia Terme sito in località Stretto. Il sequestro è scattato dopo che specifiche indagini hanno fatto emergere diverse anomalie, tra cui casi di sovraffollamento in alcuni recinti, mancanza di idonea pavimentazione, rete arrugginita, cucce costituite da campane in vetroresina idonee solo alla raccolta differenziata di rifiuti.

Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lamezia Terme ed eseguito dai militari delle stazioni Carabinieri Forestale di Lamezia Terme e di Nocera Terinese, unitamente a militari della stazione principale di Lamezia Terme, del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme, e con la collaborazione della polizia ecozoofila dell’associazione Fare ambiente, nonché di personale dell’Asp.

La gestione del canile risulta, da molti anni, affidata in concessione alla società in house “Lamezia multiservizi Spa” del comune di Lamezia Terme. A conclusione di una complessa e articolata attività di polizia giudiziaria, eseguiti anche accertamenti di natura tecnica, acquisizione di documentazione e relativi riscontri, è stata riscontrata l’ipotesi di maltrattamento di animali di cui all’art. 544ter del codice penale, e l’omissione delle azioni necessarie per la razionalizzazione e l’adeguamento del canile, conseguenti anche a segnalazioni pervenute al comune, a carico dei gestori del canile e dei responsabili del servizio del comune e della “Lamezia Multiservizi spa”.

In esecuzione del provvedimento del Gip sono stati posti sotto sequestro 289 cani, tutti censiti e identificati, durante le operazioni di sequestro tramite la rilevazione del microchip, e delle aree recintate del canile su una superficie complessiva di circa 5200 metri quadri.