Si è chiusa in anticipo l’inchiesta per 16 operatori sanitari inizialmente iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo, a seguito del decesso della signora Margherita Caruso, 81 anni, deceduta il 30 dicembre del 2017 presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza. 

Nelle scorse ore, infatti il gip del tribunale di Cosenza, Letizia Benigno, ha disposto l’archiviazione nei loro confronti, mentre per altri 17 le indagini proseguono su più fronti, in quanto le consulenze tecniche eseguite dalla procura di Cosenza, attraverso i medici legali, Cavalcanti ed Amantea, avrebbero individuato le presunte responsabilità mediche in relazione alla morte dell’anziana donna. 

Il calvario della vittima era iniziato il 30 settembre del 2017, quando giunse presso il pronto soccorso di Cosenza per una serie di problemi neurologici. Poi il trasferimento a Rogliano e il ritorno a Cosenza in Rianimazione, dove rimane dal 2 al 5 ottobre. A ciò si aggiunge il ricovero nel reparto di Medicina e il passaggio alla casa di cura “Misasi” per iniziare una fase riabilitativa. Infine, il nuovo ricovero presso il reparto di Medicina e Chirurgia d’Emergenza di Cosenza e l’aggravarsi settimana dopo settimana delle sue condizioni cliniche, fino al giorno in cui il suo cuore ha smesso di battere. La donna, come rileva il gip, era un soggetto affetto da diverse patologie. 

Da qui, dunque, inizia la fase delle indagini preliminari, con l’iscrizione di 33 persone tra medici e infermieri. Tuttavia, si legge le decreto di archiviazione, è stato necessario disporre il provvedimento «per le motivazioni sinteticamente esposte, non solo enunciate dai difensori in udienza ma riscontrate dalle memorie difensive».

Il gip, inoltre, ha disposto per i restanti indagati la prosecuzione delle indagini attraverso esatta circoscrizione per ciascuno di loro, del reparto e dei giorni esatti in cui concretamente ebbero in cura la paziente Margherita Caruso, indicando le attività diagnostiche e terapeutiche svolte. Infine, il giudice Letizia Benigno, ha chiesto al pm che coordina le indagini di integrare l’accertamento medico-legale in ordine al se e al quando dell’insorgenza dell’ischemia; in ordine all’evitabilità delle conseguenze da tale evento determinate e che condussero a morte la paziente, sia pure con efficacia con-causale; in ordine alla correttezza della somministrazione dei farmaci antitrombotici, in termini di qualità e dosaggio, e con possibile confronto con le linee guida ed i protocolli in argomento. 

In conclusione, l’archiviazione riguarda Giuseppe La Rosa, Demetrio Bonofiglio, Massimo Rizzo, Michele Maletta, Anna Paternostro, Gioconda Grimaldi, Luana Faita, Ida Giordano, Stefania Montesano, Francesca Mitidieri, Pasqualina Brunelli, Carolina Biscardi, Consalvo Ricci, Francesco Crocco, Lara Nardi e Gino De Cello. Nel collegio difensivo figurano tra gli altri i penalisti Angelo Nicotera, Giampiero Calabrese, Alessandra Aiello e Andrea Ricci.