Requisitoria del pubblico ministero nel corso dell’udienza preliminare del processo Scirocco. Al centro dell'inchiesta le società che avevano in appalto la gestione dei depuratori. Chiesto il rinvio a giudizio per 28 persone, compresi i responsabili dell’ufficio tecnico nei Comuni di Belvedere Marittimo e Falconara Albanese
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Il pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo, ha discusso oggi nel corso dell’udienza preliminare del procedimento Scirocco incentrato sulla presunta illecita gestione dei depuratori dislocati sull’intero territorio regionale.
L’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti e 28 gli imputati, comprese cinque società coinvolte nell’indagine.
Al centro dell’inchiesta ci sono le società del gruppo Minieri – amministrate da Mario Minieri e dai figli Giuseppe e Saverio Minieri – che avevano in appalto la gestione dei depuratori.
Associazione per delinquere al fine di commettere reati contro l’ambiente e la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Sono queste le accuse contestate, a vario titolo, agli imputati.
Gare d’appalto al ribasso e inquinamento ambientale
L’accusa sostiene che il gruppo Minieri avrebbe vinto le gare d’appalto grazie a ribassi consistenti per poi non adempiere agli obblighi contrattuali.
Il risultato, dicono gli inquirenti, sono state mancate manutenzioni agli impianti, gestione illecita nello smaltimento dei fanghi, liquami che confluivano nei corsi d’acqua e nel mare.
Implicati in questa indagine vi sono sia dipendenti impiegati nei vari impianti di depurazione delle società che pubblici funzionari, responsabili dell’ufficio tecnico nei comuni di Belvedere Marittimo (Paola Di Stio, Pasqualino Calabrese, Raffaele Rosignuolo) e Falconara Albanese (Rosario Sessa). Sono accusati, insieme a Mario Minieri, di avere commesso frode nell’esecuzione dei contratti di affidamento del servizio di gestione dei depuratori, liquidando somme per prestazioni che risultavano, per contratto, a carico della società da rappresentata da Minieri.
La tentata estorsione
Inoltre Mario Minieri è accusato anche di una tentata estorsione ai danni di un dipendente del depuratore di Cirò Marina che l’imprenditore avrebbe cercato di far desistere dall’intraprendere azioni sindacali, volte a ottenere le spettanze stipendiali, attraverso due soggetti che avrebbero minacciato di minare l’incolumità del dipendente se non avesse ritirato la denuncia sporta.
La richiesta di rinvio a giudizio
Il pm ha invocato il rinvio a giudizio nei confronti di Tommaso Agretto, Davide Bartucca, Giuseppe Bongarzone, Pasqualino Calabrese, Andrea Cannistrà, Ion Ciobanu, Giuseppe Dardano, Paola Di Stio, Giuseppe Lagrotteria, Ernesto Lento, Giuseppe Minieri, Mario Minieri, Saverio Minieri, Daniele Nisticò, Vincenzo Papalia, Giovanni Passafaro, Giuseppe Passafaro, Francesco Pungitore, Domenico Rosariano, Raffaele Rusignuolo, Gioacchino Rutigliano, Ilario Serianni, Rosario Sessa, Andrea Talarico, Rosario Talarico, Vincenzo Ruggero Talarico, Francesco Trapasso, Giuseppe Donatello Valentino, Antonietta Vescio Campisano, le società Costruzioni Bova srl, G&D Ecologica spa, Minieri Holding srl, Minieri King Elettrica srl, Minieri Ecologistica srl.
Due persone hanno avanzato, al momento, richiesta di rito abbreviato: Tommaso Agretto e Andrea Cannistrà, dipendenti della Minieri King Elettrica.
Le parti civili
L’accusa aveva riconosciuto come persone offese il ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, la città metropolitana di Reggio, Provincia di Crotone, Provincia di Vibo, i Comuni di Amato, Caraffa, San Pietro Apostolo, San Vito sullo Jonio, Soveria Mannelli, Tiriolo, Belvedere Marittimo, Fuscaldo, Falconara Albanese, Agnana Calabra, Bruzzano Zeffirio; Careri, Soverato, Montepaone, Montauro, Gasperina, Petrizzi, Amaroni, Lamezia Terme e un privato, Giulio Trifino di Cirò. Tra coloro che hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile il gup ha ammesso tutti tranne Legambiente e il Comune di Tiriolo.
La prossima udienza della fase preliminare del procedimento Scirocco è stata fissata per il 3 luglio prossimo. Toccherà alle difese discutere sulle posizioni degli imputati ed avanzare eventuali nuove richieste di rito abbreviato. Giorno otto luglio, al termine delle discussioni, il gup deciderà se accoglierle o meno. Nel collegio difensivo gli avvocati Giovanni Merante, Antonio Lomonaco, Natalino Pileggi, Maria Donato, Sergio Lucisano, Roberto Le Pera, Alessandra Coppolino, Francesco Iacopino, Fabrizio Costarella, Ottavio Porto, Francesco Schimio, Aldo Casalinuovo, Gregorio Viscomi, Antonio Larussa.