Molti non gradirebbero l'operato della minoranza, colpevole di infangare il paese facendolo finire sui giornali
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A Maierà l'aria è tesa da tempo. La piccola comunità dell'entroterra tirrenico conta solo 1200 anime e gli scandali non sono graditi, generano imbarazzi e nervosismi. Da un anno e più i residenti stanno facendo i conti con inchieste, dubbi e polemiche, che inevitabilmente hanno diviso il paese in due. Come accade nelle piccole comunità giustizialismi e garantismi sono sempre esasperati, o è bianco o è nero, o si è colpevoli o si è innocenti, e senza sentire ragioni.
La caccia alle streghe
Così, quando si è avuta notizia delle indagini sul Comune, in paese è cominciata la caccia alle streghe. Chi è il traditore che fa finire l'innocua Maierà sui giornali? Nemmeno il tempo di gioire per l'archiviazione della posizione di alcuni amministratori, che Maierà ripiomba nella polemica, prima per un muro di un centro sociale crollato a pochi giorni dall'inaugurazione, subito dopo per il caos sulle scuole. Un documento dimostra come il plesso che ospita tre generazioni di studenti sia sprovvisto di agibilità nonostante gli oltre 150mila euro di lavori degli ultimi anni. Di nuovo sui giornali. Di nuovo caccia alle streghe.
L'odiata opposizione
Ma stavolta il colpevole c'è e si chiama "Un Comune per tutti", il gruppo consiliare di opposizione di cui fanno parte il capogruppo Claudio Felice, Antonietta Maulicino e Francesco Liserre (detto Trì), autori di numerose e incessanti denunce. Sono loro, secondo i più, che per dispetto alle proprie radici "infangano" il buon nome della cittadina trascinandolo sui giornali, laddove per infangare ci si riferisce precisamente all'atto di portare luce fatti nettamente in contrasto con le verità altrimenti condivise. Circostanza verificatasi anche durante l'ultimo infuocato consiglio comunale.
I dubbi sulla relazione del muro
Che se ne facciano una ragione, avranno pensato i consiglieri di "Un Comune per tutti", Maierà potrebbe presto finire nuovamente sulla stampa a causa di un altro possibile scandalo. Subito dopo il crollo del muro di cinta, il Comune ha chiamato un perito a stilare una relazione per individuarne le cause, che dalle carte sembrerebbero ricadere sulle forti piogge. Ma il capogruppo Felice non se l'è bevuta e ha già annunciato che assolderà un perito di tasca propria affinché venga fatta luce sull'episodio. Per gran parte del paese, tanti sostenitori della maggioranza, potrebbe rappresentare l'ennesimo affronto.
«Qualcuno preferisce essere preso in giro»
Interpellato per la vicenda del muro, approfittiamo per chiedere al capogruppo di "Un Comune per tutti" cosa ne pensi della situazione venutasi a creare in paese: «Io sono stato chiamato a vigilare sull'operato dell'amministrazione e così farò. Se a qualcuno piace essere preso in giro non mi interessa, io preferisco una verità che faccia male piuttosto che una bugia che illuda. Prendiamo ad esempio il caso delle scuole. Abbiamo portato alla luce un fatto gravissimo, la scuola è carente di certificato di agibilità. Mi auguro si possa risolvere il problema prima che per i nostri figli sia troppo tardi». Sembrerebbe proprio di sì, perché dopo l'allarme lanciato l'amministrazione pare che a gennaio sia disponibile allo spostamento degli alunni in un altro edificio. Anche di questo viene accusata la minoranza, in un paese in cui la quiete passa anche dal mantenimento degli equilibri.