È il giorno del dolore a Crotone. Tutta la comunità si è stretta intorno ai familiari della piccola Taisiia, la bimba ucraina di 5 anni morta la sera di domenica travolta da un furgone guidato da un 18enne, poi arrestato. Un dramma nel dramma. La piccola era arrivata infatti con la madre di 29 anni lo scorso 26 febbraio nella città pitagorica per sfuggire agli orrori della guerra che sta dilaniando l'Ucraina. 

«È tragico venire qui per salvare la loro bimba dai bombardamenti e dalla guerra e trovare un momento così triste. Una ferita così profonda si rimargina solo con la preghiera, con l'aiuto di Dio, con il sostegno delle altre persone, il sostegno di tutta la comunità cristiana». Ha detto padre Vasyl Kulynyak, parroco della comunità ucraina della diocesi di Crotone, nell'omelia pronunciata durante i funerali della bambina. «Taisiia è il simbolo di pace, di unità della chiesa cristiana e bizantina. Simbolo di unità in una tragedia, quella che noi viviamo in Ucraina da otto anni e della tragedia avvenuta a Cantorato». 

Il sacerdote ortodosso è duro quando si fa riferimento al diciottenne che ha investito la bimba: «A quel ragazzo cosa si può dire, uno che fa del male fa male a tutti. Dispiace che lui dopo aver fatto tutto questo sorrideva. Speriamo che capisca quello che ha fatto e chieda persono a quei genitori e a tutti coloro i quali ha fatto del male fino a questo momento. È triste quando, - ha aggiunto il religioso - una persona viene uccisa da un bullo che spaventava la zona. Bisognava fare prevenzione prima. Anche in Ucraina - sono state le parole forti di don Vasyl riferite alla guerra - noi soffriamo per un bullo e tutti sono stati in silenzio ed ora ci fanno le condoglianze mentre la gente viene uccisa. Sono migliaia i morti. Bambini e adulti che sono sempre figli di qualcuno».

Durante la messa, celebrata in italiano ed ucraino, il sacerdote ha ammonito: «Noi oggi chiediamo davanti a questa salma la pace. Non possiamo però stare silenziosi davanti a uno che fa male ad altri. Siamo tutti responsabili e come cristiani dobbiamo difendere i deboli, prevenire il male».

Rivolgendosi ai genitori ed ai parenti della piccola presenti nel Duomo di Crotone padre Vasyl ha avuto parole di conforto. «I bambini secondo la nostra tradizione - ha sostenuto - sono innocenti e lei è in paradiso. Lei è santa e prega per noi. È angelo della pace. Impegniamoci a fare in modo che non ci siano altre vittime nel mondo».

Alla messa hanno preso parte il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, che ha proclamato il lutto cittadino, il questore Marco Giambra, i vertici militari. Tanta i presenti e, moltissimi, i cittadini ucraini che hanno voluto dare l'ultimo saluto alla piccola Taisiia sulla cui bara c'erano boccioli di rosa bianca simbolo di purezza e innocenza.