Oggi al via il processo per la donna iraniana sbarcata a Roccella nell'ottobre scorso insieme al figlio di otto anni. Ora si trova agli arresti domiciliari
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Mimmo Lucano, neoparlamentare europeo e sindaco di Riace, si è recato in Tribunale a Locri in occasione della prima udienza del processo a carico di Marjan Jamali, la donna iraniana di 29 anni sbarcata a Roccella Ionica nell'ottobre scorso, insieme al figlio di 8 anni, agli arresti domiciliari con l'accusa di essere una scafista. Accusa che lei, difesa dall'avvocato Giancarlo Liberati, respinge.
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«La storia di Marjan - ha detto Lucano - è eclatante e mi sembra una grave violazione dei diritti umani. Ritengo doveroso essere vicino a chi sta subendo tutto questo. La responsabilità dei viaggi della speranza è dei Paesi occidentali e del capitalismo, che non lasciano scampo a queste persone, che hanno come unica soluzione di vita quella di salire su un barcone e rischiare di morire, come è accaduto a Cutro. Lo Stato non può prendersela con persone come Marjan, accusata dagli stessi soggetti che lei ha denunciato per violenza sessuale e calunnia». Il riferimento della donna iraniana è a tre uomini, di nazionalità irachena, che hanno fatto il viaggio fino in Italia insieme a lei e che, secondo l'avvocato Liberati, si sono resi irreperibili dopo averla indicata agli investigatori come scafista.