É stato finalmente domato l'incendio divampato nei pressi di Longobucco lo scorso 8 agosto. Le fiamme sono avanzate fino a Macchia della Giumenta, minacciando i boschi del Parco Nazionale della Sila e la riserva biogenetica. Per questo motivo i Carabinieri sono dovuti ricorrere all’ausilio di 6 Dos di Calabria Verde, 8 squadre Aib, tra autobotti moduli antincendio, un'autobotte del Reparto CC Biodiversità di Cosenza, nonché 3 canadair e un elicottero Regionale. Il tutto oltre alla colonna mobile dei volontari del Corpo Aib del Piemonte utile a bonificare un territorio impervio e complicato come quello in questione.

Il tenente colonnello Angelo Roseti, comandante del reparto Carabinieri del Parco Nazionale della Sila, commenta a margine degli interventi la situazione che ha dovuto fronteggiare. Elogia, inoltre, la stretta collaborazione tra le varie entità in tutte le fasi dell’incendio. Nella prima, durata tre giorni, l'intervento ha subito dei rallentamenti a causa dei concomitanti e devastanti incendi della provincia di Reggio Calabria.

Dopo, è scritto in una nota, «è stato deciso di intervenire mettendo a fattor comune l'esperienza e le competenze dei Carabinieri Forestali, la ferrea volontà e la preparazione teorica nelle operazioni di bonifica dei volontari del Corpo Aib del Piemonte, l'esigenza di confronto dei Dos di Calabria Verde con chi il territorio lo percorre tutto l'anno, la disponibilità di prolungamento degli orari fin dalle 6 e oltre le 22.00 di chi interveniva, lo stretto e serrato dialogo con Centrale operativa provinciale Aib di Cosenza, con la Sala operativa permanente unificata di Germaneto di Catanzaro, in raccordo con il Centro di Coordinamento Aereo Unificato di Roma».