«Finalmente» - sussurra con un filo di voce. È in un letto, ha sul volto i segni della malattia ma i suoi occhi sorridono, si commuovono nel rivedere finalmente il figlio varcare la porta di casa. Lui è Roberto Lucano e può finalmente riabbracciare Mimmo, l’ex sindaco di Riace fino a ieri sottoposto a divieto di dimora e oggi revocato dal tribunale di Locri. «È una forte emozione essere di nuovo qui da uomo libero. È una sensazione bellissima – dichiara ai nostri microfoni Lucano - ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in questi 11 mesi di esilio. Non immaginavo un fiume di solidarietà Ringrazio tutti i miei avvocati i miei parenti mia figlia Martina appresa la notizia si è messa a piangere, mio figlio Roberto non ci credeva».  È un fiume in piena l’ex primo cittadino che oggi torna nella sua Riace da uomo libero.

La revoca della misura decisa dal tribunale di Locri viene concessa proprio quando finisce l'era Salvini a Ministro dell'Interno è solo una coincidenza che induce l'ex sindaco di Riace ad una riflessione: «Oggi tornano a casa due persone, io e Salvini. Non ho rancori né voglia di vendetta. Anche perché ci sono tante persone che hanno subito ingiustizie più gravi della mia. Negli ultimi mesi è prevalsa la disumanità. In questi mesi di esilio immaginavo le famiglie italiane di sera riunite attorno alla tavola a guardare in tv  le immagini di povera gente segregata  in mare, e mi domandavo come è stato possibile rimanere indifferenti davanti al dolore di queste persone segregate in mare? come è stato possibile rimanere indifferenti?». Sui reati contestati dai giudici l’ex sindaco si sofferma su quello riguardante la gestione dei rifiuti a Riace: «Avevamo aperto una pagina nuova, avevamo trasformato i rifiuti in risorse. Avevo deciso di sottrarre il settore dei rifiuti alle varie Holding. Da domani che farò? Tornerò a Riace alla mia vita di sempre».

 

 

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