C’è un killer che gira armato. Che ha già ucciso due persone e ferito altre tre. Un giovane mentalmente instabile , nascosto chissà dove. E allora meglio non uscire di casa. Meglio non mandare i figli a scuola. «Abbiamo paura» racconta una mamma che cammina a passo svelto sul corso. La scuola primaria di Limbadi è semideserta.

In paese tutti si domandano se il killer sia stato catturato. Finché ciò non avverrà nessuno si sente al sicuro.

Quale sarà la prossima mossa di Franceso Giuseppe Olivieri nessuno lo sa. Sulle sue tracce i carabinieri del gruppo cacciatori di Calabria. Le ricerche, oltre a Nicotera e a Limbadi, si concentrano pure nella vicina Rosarno, frequentata dal 32enne.

Smentita la notizia della sua cattura e smentita anche quella relativa al ritrovamento della sua auto, il fuggiasco non è a piedi.

 

E stamattina, a Limbadi,  davanti al bar Nino’s dove ieri si è sfiorata la tragedia, incontriamo il titolare, Michele Di Mundo,  ancora scosso per quanto accaduto. «Sono stato svegliato dai colpi d’arma da fuoco – dice – sono sceso e ho incontrato il ragazzo che chiedeva di un’altra persona, avventore del bar. Non capivo chi stesse cercando, per dissuaderlo,  gli ho detto che era andato via dal retro del locale, e così ha guadagnato l’uscita». 

 

Tra i feriti anche suo fratello , l’avvocato Francesco Di Mundo. Stava giocando a carte con Leo Timpano e Pantaleone D’Agostino,  ex proprietario del bar, la cui casa si trova proprio accanto al locale. «Sta bene anche lui – conferma ai  microfoni  di LaC la moglie – abbiamo sentito gli spari, dopo pochi attimi è uscito un uomo con la mano insanguinata e abbiamo capito che era successo qualcosa di terribile». Per fortuna gli spari esplosi hanno attinto solo di striscio i tre amici.