FOTOGALLERY | Abbattuto palazzo Mangeruca, per decenni simbolo dello strapotere mafioso. Il ministro Ciriani: «Giornata importante per tutta l'Italia». Il generale Luzi: «Lo Stato vince»
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Ci ha messo solo qualche secondo a piegarsi per sempre su se stesso, palazzo Mangeruca, il palazzone osceno costruito in sfregio ad ogni regola quasi mezzo secolo fa tra le colline e il mare di Torre Melissa e per anni simbolo stesso dello strapotere mafioso della locale di Cirò. Quattrocento i chilogrammi di esplosivo utilizzati per l'abbattimento dell'ecomostro. Sono da poco passate le 13 quando viene giù tutto, 6 piani per 6mila metri quadrati complessivi.
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Nel piazzale di fronte alla struttura - la strada è stata chiusa già da sabato sera - fin dal mattino grande l'attesa per l'esplosione controllata. Sul posto, oltre al governatore Occhiuto anche il ministro ai rapporti con il Parlamento Ciriani, il vice ministro alla giustizia Sisto e il comandante generale dell'Arma Teo Luzi.
«Questo è un giorno importante, lo Stato oggi si riappropria di un pezzo del suo territorio. Il mio pensiero - ha detto il comandante generale dei Carabinieri Teo Luzzi, a poche ore dall'esplosione - va ai tanti carabinieri caduti sul territorio nel contrasto al crimine organizzato».
Gli aggiornamenti live
Ore 13.15 - Il momento dell'esplosione
Sono da poco passate le 13 quando l'esplosione di 400 chili di dinamite mette la parola fine all'esistenza dell'ecomostro di Torre Melissa. Gli squilli di tromba, lo scoppio, qualcuno che urla «viva lo Stato italiano». Ora, di palazzo Mangeruca non restano che macerie.
Ore 11.40 - Le parole del ministro Ciriani
Per il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani è un «giorno importante per tutta l'Italia. È un segnale di vittoria della legalità ed era molto importante che il governo fosse presente oggi in Calabria, insieme a tutte le altre istituzioni». Queste le sue dichiarazioni poco prima dell'abbattimento dell'ecomostro di Torre Melissa: «Questo è un governo che ha fatto della lotta alla criminalità uno dei suoi impegni centrali più importanti. Il primo atto al governo fu la conferma del carcere duro per tutti i criminali, soprattutto malavitosi. Questa è anche una vittoria contro arroganza delle mafie. L'unione attuata qui può essere un esempio per abbattere altri mostri costruiti dalla criminalità. Io credo che questo sia un simbolo, un esempio di quello che si può fare anche in futuro. Credo che si debba ringraziare il presidente Occhiuto e tutte le amministrazioni che hanno voluto accelerare in questa direzione. Siamo davanti ad un simbolo di come lo Stato se unito può vincere ed anche della determinazione delle istituzioni che lanciano un messaggio: non esistono zone franche in Italia. Cioè non esistono parti del territorio sottratte al controllo dello Stato e della legalità e degli onesti cittadini. Questo vale qui in Calabria come vale a Caivano ed in ogni parte del Paese».
Ore 11.30 - Il viceministro alla Giustizia Sisto: «Oggi si afferma rispetto regole»
«Oggi, per lo Stato, è una giornata in cui affermiamo il rispetto delle regole. L'immobile abusivo costruito dalla ndrangheta deve scomparire come la 'ndrangheta deve scomparire presto». Lo ha detto il viceministro alla giustizia Paolo Francesco Sisto in attesa della demolizione del palazzo Mangeruca. «Siamo qui - ha aggiunto Sisto - proprio a confermare che lo Stato c'è, la Regione è presente. Occhiuto nel 2022 a posto fine ad una querelle che sembrava irrisolvibile e lunghissima. Mi sembra che oggi prendiamo atto che anche in regioni difficili come la Calabria, come la mia Puglia, come la Campania siamo in condizioni di dire la nostra. Questo è un governo del consenso, ma consenso vuol dire anche avere la capacità di dimostrare che le regole si rispettano. Si rispettano seriamente». A giudizio del viceministro alla giustizia «un'unione tra varie istituzioni è riuscita a ottenere un risultato storico, un gioco di squadra straordinario con carabinieri, prefettura, politica e giustizia. Mi sembra che tutti abbiano dato un giusto contributo e il risultato è quello di restituire ai cittadini calabresi, all'Italia, un pezzo di territorio che qualcuno voleva invece indebitamente occupare. È evidente che il tempo trascorso è tanto, ma ciò che conta che oggi risultato si raggiunge».
Ore 11.15 - Occhiuto: «Lo Stato in Calabria è più forte della 'ndrangheta»
«Oggi segniamo questo giorno con i migliori colori, perché sono quelli quelli di una Calabria che distrugge ciò che la 'ndrangheta ha costruito abusivamente, di una Calabria che grazie alla sinergia tra i più livelli istituzionali distrugge la ndrangheta». Queste le parole del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto quando oramai manca poco alla demolizione del palazzo Mangeruca. «Qui hanno svolto il lavoro straordinario - ha aggiunto il governatore - i carabinieri, la Prefettura quindi tutte le istituzioni coinvolte. Un lavoro che dimostra che lo Stato in Calabria è più forte della 'ndrangheta, più forte della prepotenza dei poteri criminali. E' bello abbattere un immobile costruito dalla 'ndrangheta ed anche abusivo. Gli immobili della 'ndrangheta vanno rivalutati quando si può fare. Quando invece sono costruiti abusivamente come tutti gli abusi edilizi vanno abbattuti. La Regione ha finanziato questo abbattimento per creare un'area camper e finanzierà tutti gli abbattimenti degli immobili confiscati alla criminalità organizzata e di rivalutare le aree».