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20081212 - PONTE CHIASSO (CO) - POL - FRONTIERE: SVIZZERA IN SCHENGEN, PRESTO PATTUGLIE MISTE - Traffico automobilistico molto piu' scorrevole, posto fisso di polizia di frontiera chiuso, presto pattuglie svizzero-italiane miste a ridosso della frontiera tra i due Paesi a Ponte Chiasso. Questo il quadro nel primo giorno di adesione della Svizzera al trattato di Schengen. Sulla frontiera italo-svizzera piu' frequentata, quella di Ponte Chiasso a pochi chilometri da Como verso Lugano, sia sulle strade statali sia sull'autostrada il traffico automobilistico e' molto piu' scorrevole, testimoniano gli agenti di entrambe le parti. Nessuno puo' piu' fare controlli sistematici sulle persone, anche se tutti gli automobilisti per abitudine rallentano nella zona dove prima si effettuava la richiesta di documenti. ANSA / MATTEO BAZZI / KLD
Nuove rivelazione arrivano dall’ operazione ”Quadrifoglio” . Dalle 800 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip del tribunale di Milano Alfonza Maria Ferrero escono fuori intercettazioni telefoniche tra gli affiliati del comasco e sconosciuti svizzeri che, con linguaggio esplicito, parlano di fucili, pistole e munizioni che si trovano nel Canton Ticino.
Un traffico di armi, quindi, che da Lugano, sono pronte ad arrivare in Italia all’occorrenza. A portarle a destinazione un certo mister X, persona non ancora identificata , che - "che avrebbe fornito senza problemi le armi", riuscendo a passare in modo indisturbato il confine. Una volta arrivate in italia, le armi vengono poi nascoste ovunque nel territorio lombardo.
L’operazione, denominata “Quadrifoglio”, dal nome della Cooperativa brianzola i cui uffici erano il ritrovo dei boss, era partita circa una settimana fa ed aveva portato all’arresto di 13 persone affiliate alla ‘ndranghata e che operavano nel comasco, per conto dei boss calabresi .
Il Dda di Milano ha confermato che “l’episodio conferma come l’omertà sussista anche in territori distanti per cultura da quelli dove l’associazione è nata. E ciò grazie alla capacità della ‘ndrangheta di colonizzare territori attraverso l’esportazione dei tratti del metodo mafioso”.