La Dia di Bologna ha eseguito il sequestro beni nei confronti di Pasquale Mucerino. Venne arrestato nel 2002 con l'accusa di aver riciclato i proventi del traffico di droga per conto della 'ndrina Facchineri di Cittanova
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La Dia di Bologna, coadiuvata dalla Dia di Roma e di Napoli nonché dai carabinieri del comando provinciale di Parma, ha eseguito un provvedimento di sequestro, emesso dal tribunale di Bologna su proposta del direttore della Dia, generale Giuseppe Governale, nei confronti del pregiudicato Pasquale Mucerino , 53enne originario di Nola (Na) ma domiciliato a Fontevivo (Pr). Lo rende noto un comunicato.
Le indagini su Mucerino
L’operazione trae origine da un’attività investigativa condotta dal I Reparto investigazioni preventive della Dia, finalizzata alla localizzazione di illeciti capitali, seguita da indagini patrimoniali svolte dalla Sezione operativa di Bologna, le quali hanno disvelato la sproporzione tra redditi dichiarati e i beni nella disponibilità di Mucerino e del suo nucleo familiare, nel medesimo arco temporale che lo ha visto coinvolto in diversi procedimenti penali, inquadrandolo quindi tra «i soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose».
I lavori per conto dei clan calabresi
Mucerino, prosegue la nota, è stato, infatti, giudicato per reati contro il patrimonio, contro la persona, contro l’amministrazione della giustizia e fiscali, tra i quali spicca l’arresto del 2002 nell’ambito dell’operazione 'Black eagles' (eseguito dal Ros dei carabinieri di Perugia), con l’accusa di aver riciclato i proventi del traffico di sostanze stupefacenti per conto della ‘ndrina 'Facchineri' di Cittanova (Reggio Calabria).
Con l’odierna attività, conclude il comunicato, sono stati sottoposti a sequestro 15 immobili (tra fabbricati e terreni), situati in Emilia Romagna, Umbria e Campania, 8 società di capitali, 26 autoveicoli oltre a diversi rapporti bancari, per un valore stimato in oltre 1,5 milioni di euro.