La Procura aveva chiesto l’archiviazione per l’ex manager denunciato dal suo braccio destro. Ma il gip ha disposto l’imputazione coatta
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La storia non ha nulla a che fare con il suo impegno politico-amministrativo in Calabria ma l’eco arriva inevitabilmente fino alla Cittadella regionale.
L’assessore regionale Marcello Minenna rischia il processo per i reati di abuso d’ufficio e falso. Conseguenze – racconta il Fatto Quotidiano – di una denuncia del suo ex dirigente e braccio destro all’Agenzia delle Dogane Alessandro Canali. Canali, licenziato in tronco, ha raccontato agli investigatori presunte “ritorsioni” nei suoi confronti in merito alla posizione dell’allora direttrice generale.
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La Procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione per Minenna, ma sono arrivati due nuovi elementi. Il primo è l’opposizione avanzata dai legali di Canali. Il secondo una sentenza del giudice del lavoro che, nel novembre 2023, ha dato ragione proprio a Canali: le Dogane sono state condannate a risarcire 330mila euro e hanno impugnato la decisione. Con i nuovi elementi in mano, il gip ha deciso per l’imputazione coatta e inviato la posizione di Minenna in udienza preliminare.
La data in cui l’ex manager dovrà comparire davanti al gup non è stata ancora comunicata. I suoi legali hanno spiegato al Fatto di essere sereni, anche alla luce dalla cospicua opposizione formulata dall’Agenzia del Dogane alla sentenza del giudice del lavoro.