Sciolta per infiltrazioni mafiose l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo. La decisione è stata ratificata oggi dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale a sua volta aveva preso atto della relazione del prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, che ha tirato le somme del lavoro svolto dalla commissione di accesso agli atti che si è insediata il 22 novembre 2023, il cui lavoro avrebbe dovuto concludersi a febbraio ma fu prorogato di altri tre mesi.

Dunque, per 6 mesi i commissari prefettizi hanno indagato e passato sotto la lente gli atti, riscontrando le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Contesto di forte compromissione della legalità che sta emergendo dal processo Mastrale-Carthago in corso dinnanzi al Tribunale di Vibo. Dall’inchiesta, infatti, affiora una Azienda Sanitaria «asservita ai desideri della criminalità locale», con stretti legami tra alcuni medici, funzionari ed esponenti dei clan vibonesi. È la seconda volta che l’Asp di Vibo viene sciolta: la prima fu nel 2010, ma, a quanto pare, non è servito a molto se ora il copione si ripete.

A rendere tutto più singolare c’è il fatto che l’Asp è già retta da un commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, che guida anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo la nomina del governatore Roberto Occhiuto esattamente un anno fa. In quella circostanza Battistini subentrò a un altro commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Catanzaro sui posti letto covid che durante la pandemia sarebbero stati sovrastimati per evitare la zona rossa, attraverso la presunta comunicazione di dati falsi riguardanti il numero di postazioni covid immediatamente attivabili entro 48 ore.

Concorsi, pressioni della politica, assunzioni, appalti. Sono queste le tracce seguite dalla commissione d’accesso agli atti che hanno condotto allo scioglimento. Le motivazioni saranno rese note nel dettaglio dal ministero nei prossimi giorni.

Ma al netto di quello che emergerà nero su bianco, i vibonesi, purtroppo, hanno le idee chiare su cosa accadeva dietro quelle mura.

Occhiuto: «L'Asp di Vibo paga decenni di abbandono, Battistini ha fatto un ottimo lavoro»

«La decisione del Consiglio dei ministri che ha deliberato - in considerazione della necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata - l’affidamento, per la durata di diciotto mesi, dell’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ad una commissione straordinaria, purtroppo, non ci sorprende. L’accesso agli atti chiesto mesi fa era stato un primo chiaro campanello d’allarme». Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

«L’Asp vibonese paga decenni di abbandono e di malagestione: per troppo tempo sono state prodotte scorie radioattive che solo grazie all’intervento fermo e deciso dello Stato potremo smaltire più velocemente e in modo efficace - continua il governatore -. Il provvedimento del Cdm si riferisce a fatti avvenuti tanti anni fa, noi negli ultimi tre anni abbiamo tentato di fare andare avanti un’azienda in enorme difficoltà. Ringrazio il commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, per l’ottimo lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo. Sotto la sua gestione l’Asp ha avviato un positivo percorso di risanamento aziendale, con azioni concrete e per nulla scontate: dall’approvazione del bilancio alla stabilizzazione del personale, dalle iniziative per abbattere le liste di attesa alla riorganizzazione della farmacia territoriale, fino al potenziamento della neuropsichiatria infantile».

«L’Azienda, voglio sottolinearlo, si è costituita parte civile - aggiunge Occhiuto - proprio nel processo penale ‘Maestrale Carthago’ contro tutti i dipendenti dell’Asp coinvolti, nonché contro gli aggressori del personale sanitario. La Regione Calabria e la struttura commissariale che guido sono a disposizione dello Stato: con una proficua collaborazione tra istituzioni riusciremo, ne sono certo, a traghettare l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia verso la normalità».