I finanzieri del Comando provinciale di Reggio lo hanno individuato attraverso le telecamere di videosorveglianza
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Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno proceduto al sequestro di 1,6 chilogrammi di cocaina purissima, nonché all’arresto in “quasi-flagranza” di reato del corriere, un giovane residente nell’area jonica della Provincia reggina (V.G., 25 anni).
I controlli nei terminal degli aliscafi
In particolare, nell’ambito delle iniziative operative poste in essere, le unità cinofile della Compagnia Pronto Impiego di Reggio Calabria, durante lo svolgimento di appositi controlli antidroga presso il Terminal degli aliscafi per il collegamento veloce Reggio Calabria-Messina, rinvenivano all’interno del bagno dislocato nella sala d’aspetto, uno zaino contenente due panetti, con relativo confezionamento, di sostanza polverosa bianca dal peso complessivo lordo di circa 2 chili che, a seguito dell’esame speditivo drop-test, risultava essere cocaina.
Le indagini
Nell’immediato, grazie alla prontezza investigativa degli operanti, sono state estratte e visionate le immagini del circuito di videosorveglianza installato presso il Terminal reggino, al fine di risalire al possessore dello zaino e ricostruirne i primi spostamenti. Una volta identificato tramite i frame e appurato che lo stesso non si fosse imbarcato sulla motonave diretta sulle coste insulari, le Fiamme Gialle reggine eseguivano tempestivamente un articolato e penetrante servizio di ricerca dell’uomo, attraverso il presidio dei Terminal ferroviari, stradali e navali, anche presso la sede di Villa San Giovanni (RC), conclusosi poi con esito positivo.
L’arresto
Infatti, nonostante le grandi difficoltà dovute, in parte, anche alla maggiore affluenza di pellegrini verso la città reggina in occasione delle feste Mariane, grazie alla profonda conoscenza del contesto urbano degli operatori e alle intuizioni investigative dei militari, veniva intercettato per le vie prospicienti il porto di Reggio Calabria e tratto in arresto con l’ipotesi di quasi-flagranza di reato.