La notizia era apparsa sui quotidiani nella giornata di ieri, ora sembra sia ufficiale. Secondo quanto riporta Il Lametino, un avviso di garanzia sarebbe stato recapitato a Luigi De Sarro, medico presso l’ospedale di Lamezia Terme, padre dell’attuale Presidente del consiglio comunale Francesco, primo degli eletti con 934 voti. E sono proprio questi voti ad essere incriminati. Luigi De Sarro avrebbe pagato (si parla di mille euro) per procacciare voti al figlio.


Nell’inchiesta sarebbero finite anche altre due persone accusate anche di aver appiccato il fuoco a un’auto perché il proprietario non avrebbe diviso equamente il denaro ricevuto per l’acquisizione dei voti.

 

Luigi De Sarro al momento è l’unico indagato per lo specifico capo di imputazione del caso.


Le precisazione dei legali dei De Sarro - In un comunicato diramato dai legali (Salvatore Staiano e Stefania Buffone) dei De Sarro viene illustrata la posizione a difesa di Francesco De Sarro. Nel comunicato si dichiara: “1) allo stato, ma non si vede ragione per opinare diversamente, il Presidente del Consiglio non è investito da alcuna indagine penale; 2) in assoluto si esclude che la campagna elettorale, resoluta in votazione plebiscitaria, sia stata inquinata per mercificazione; 3) per quanto alla investigazione penale a carico del genitore, dott. Luigi De Sarro, il signor De Sarro Francesco, non se ne sente lambito; e pur sconoscendone i contenuti, manifesta disappunto per il coinvolgimento del genitore, stimato, integerrimo professionista; 4) la presente peraltro a manifestare dissenso e contrarietà rispetto ad incipiente diffamante campagna mediatica, in afferenza alla quale, a seguito di meditata valutazione, legittimamente ci si determinerà”.