Non è solo impegnata nel fronteggiare il Coronavirus la Sacal, la società aeroportuale che gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria. Al vaglio dei vertici c’è anche il bando per la realizzazione nello scalo lametino di una tendostruttura. Circostanza che ha fatto drizzare le orecchie a chi non hai dimenticato quel colossale progetto per la realizzazione della nuova aerostazione, i cui lavori non sono mai partiti.

 

Era il 2016 quando la Sacal annunciava la struttura, un’aerostazione importante visto l’aumento dei flussi di passeggeri, un progetto da 51 milioni di euro, 16,8 dei quali derivanti da un finanziamento europeo. Da allora sono passati quattro anni e di quell’aerostazione non solo non c’è traccia, ma nelle more della sua realizzazione, per venire incontro alle compagnie low cost che necessitano di zone pre imbarco per facilitare le operazioni, la società aeroportuale ha pubblicato sul proprio sito un avviso di indagine conoscitiva di mercato per individuare ditte specializzate nel noleggio di tendostrutture complete di pavimentazione, impianti elettrici e di climatizzazione, oltre a strutture di raccordo.

 

Il noleggio avrà durata di sette mesi (dal collaudo all’avvio dello smontaggio), oltre tre mesi di eventuale proroga. 400 mila euro la cifra messa in appalto. Una soluzione provvisoria, assicurano fonti interne alla Sacal. La tendostruttura non prenderà il posto della nuova aerostazione, non ne segna l’annullamento, ma resta il fatto che per ora il progetto da 51 milioni di euro rimane una chimera.

 

Ad ottobre 2016, la Regione Calabria ha confermato il finanziamento europeo e ha chiesto alla Sacal il Piano industriale per la realizzazione dell’opera. Le cose sembrano essersi fermate lì. Mancano allo stato il progetto definitivo e quello esecutivo per la cantierabilità dell’opera.