Il gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme ha appena dato esecuzione alla confisca di beni mobili e immobili riconducibili ad un imprenditore lametino, Giuliano Caruso, accumulati nel tempo, fra l’altro, soprattutto con i proventi derivanti da prestiti con tassi usurai, che si attestavano anche su oltre il 90% annuo.


Il provvedimento che ha disposto la confisca dei beni, è stato emesso dal tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della repubblica.
Dalle indagini emerso che i beni confiscati hanno un valore economico del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati nel tempo, tenuto pure conto dell’elevato tenore di vita mantenuto dall’imprenditore.

 

Con l’esecuzione della confisca odierna si completa l’ablazione di beni già disposta dal tribunale – ufficio gip di Lamezia, nell’ambito dell’operazione della Guardia di finanza denominata “Turpe lucrum” e condotta nei confronti del medesimo imprenditore per il reato di usura.

I beni confiscati

Confiscati complessivamente beni per 8milioni e 500mila euro. Nello specifico: 


- due ville ubicate in un residence turistico della riviera tirrenica; 
- un fabbricato adibito ad uffici ed un magazzino ad uso commerciale ubicati nel centro cittadino;

-una lussuosa villa collocata nella zona montana di Lamezia Terme, con annessa piazzola di atterraggio per elicotteri;
- una grande struttura adibita ad hotel e ristorante ubicata nell’hinterland lametino;
- - una grande struttura adibita ad attivita’ commerciale ubicata nella periferia lametina;
- 15 appezzamenti di terreni – agricoli ed edificabili; - una ditta individuale operante nel settore dell’edilizia;
- - quote societarie ed intero compendio aziendale di due societa’ operanti rispettivamente nel settore della ristorazione e della compravendita di immobili;
- quote societarie ed intero compendio aziendale di due s.r.l. operanti nel settore edile;
- quote societarie ed intero compendio aziendale di una societa’ di persone operante nel settore del commercio di preziosi ed immobiliare;
- quote societarie di una s.r.l. operante nella ristorazione e caffetterie;
- quote societarie di una s.r.l. operante nel settore delle scommesse.

 

Alcuni dei beni sottoposti a sequestro sono risultati intestati anche a dei prestanome. Infatti, nell’ambito di un parallelo procedimento penale, istruito sempre dalla Procura della repubblica di Lamezia, risulta gia’ indagato per intestazione fittizia di beni una persona che si era intestata le quote societarie di una s.r.l. per nascondere la reale riconducibilità delle stesse al destinatario della confisca.