Gli agenti hanno operato tra Acquadauzano e Caria. Grazie al cane antidroga Max rinvenuti 4,207 kg di marijuana
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Un ordigno artigianale confezionato all’interno di in una bottiglia in vetro, dalla quale fuoriusciva una miccia di circa dieci centimetri. Accanto cinque cartucce per pistola calibro 357 magnum. La polizia di Lamezia Terme, guidata dal dirigente Alessandro Tocco, ha fatto irruzione in contrada Acquadauzano in un casolare abbandonato dove ha rinvenuto sul pavimento foglie di cannabis indica, in stato di decomposizione, e diversi fili stesi e canne di bambù, utili per l’essiccazione delle piante.
Il controllo è stato esteso a una struttura in legno e blocchi posta accanto al casolare, probabilmente utilizzata in passato come ricovero per animali. Ed è qui che è stato rinvenuto l’ordigno. I rilievi effettuati dal nucleo regionale artificieri della Questura di Catanzaro e dalla polizia scientifica hanno confermato il potenziale esplosivo dell’ordigno.
La procura della Repubblica di Lamezia Terme ha disposto che i luoghi fossero messi in sicurezza con la rimozione di tutto il materiale rinvenuto e la distruzione dell’ordigno che prelevato, trasportato e custodito dagli artificieri della Polizia di Stato per la successiva distruzione.
Nella stessa giornata gli agenti hanno effettuato, nelle zone periferiche e montane della città, con l’ausilio del Gruppo Cinofili di Vibo Valentia e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria, un servizio mirato in contrada Caria con l’ausilio del cane antidroga Max.
L’animale è andato verso due bidoni in plastica celati all'interno di un grosso cespuglio di rovi nell'alveo di un torrente individuando così alcuni sacchi di plastica di colore nero con all’interno materiale erbaceo essiccato, del peso complessivo di 4,207 kg di marijuana.