Il quartiere Timpone a Lamezia Terme è antico e suggestivo. Le case sono abbarbicate su un’altura circondata da due torrenti. Si accede da un sottopasso quasi nascosto e si attraversa in piccolo ponte per poi arrampicarsi sull’unica strada ripida. Si sente lo scorrere dell’acqua, ci si affaccia sul castello normanno-svevo, si respira il profumo di bucato dei panni stesi al sole (o almeno così dovrebbe essere). È uno di quei luoghi in cui si portano gli amici venuti in vacanza, sui quali gli studenti fanno le tesi di laurea. È un luogo identitario per la comunità di Lamezia Terme. La tesi dibattuta è che lì risiedesse l’antica giudecca, la comunità ebrea. Su questo tema i pareri sono discordanti e le pubblicazioni pure.
Gli abitanti del Timpone però oggi si ritengono abbandonati a se stessi.
Perché ricoprire una grossa buca di col catrame, su una strada in pendenza, significa ritrovarsi la buca dopo la prima pioggia. Le strade non vengono pulite e ci sono erbacce ed escrementi dei cani. Senza parlare di un cavo volante per l’energia elettrica, montato per una emergenza e rimasto là da Capodanno.

La mamma in carrozzina e le voragini davanti a casa

Ne sa qualcosa la signora Eugenia Cianflone che abita al Timpone e ha la mamma in carrozzina e una larga buca proprio davanti al portone di casa.
«Non riesco a portarla giù per via di queste fosse qua», dice parecchio adirata. La signora Cianflone racconta che durante la vigilia di Capodanno «si è staccata tutta la corrente del Timpone e hanno messo un cavo volante per tamponare l’emergenza. Avevano detto che sarebbero venuti dopo la Befana ad aggiustare. Ci avevano detto di non far salire le macchine per il giorno dei lavori. Noi ci siamo preoccupati anche di far venire presto gli operai della raccolta differenziata. Invece non si è presentato nessuno e stiamo aspettando da Capodanno».
«È diventato un posto isolato», commenta Eugenia Cianflone.

«Il sindaco venga a vedere»

Le donne del rione si sono rivolte all’associazione Lamezia Maltrattata. Cianflone commenta con Giuseppe Marinaro che «se noi dobbiamo aspettare le elezioni per essere messi a posto… Abbiamo anche un sindaco (Paolo Mascaro, ndr), non so se riesce a venire a controllare com’è questa situazione. Ogni tanto riusciamo a pulire ad aggiustare qualcosa noi ma non dovrebbe essere il caso visto che paghiamo la spazzatura e tutte le tasse. Il Comune richiede i pagamenti ma non ci dà i servizi».
«Qui una volta ad ogni portone, ad ogni magazzino ci abitavano. Ed eravamo come una famiglia. Oggi come oggi, in queste condizioni, la gente se ne va. Vengono i turisti e vedono questa schifezza qua (dice indicando una buca)».

«Siamo abbandonati a noi stessi»

«Siamo abbandonati a noi stessi. La strada è completamente piena di buche – dice la signora A. C. mentre la sua piccola bambina la chiama con insistenza – in un quartiere in cui ci sono persone anziane, disabili, bambini con i passeggini. Ci sono animali abbandonati che fanno i loro bisogni in strada. I netturbini ci sono stati questa mattina ma mancavano da un sacco di tempo e abbiamo problemi con le fogne».
«Non si può elemosinare ogni servizio», commenta Giuseppe Marinaro di Lamezia Maltrattata.
Anche la cosiddetta passerella, che dovrebbe essere una via di fuga, oggi è «piena di spazzatura e abbandonata».

«È una vergogna quando vengono le persone»

Si ferma una signora con la macchina. «C’è uno schifo, pieno di cacca dei cani. È proprio messo male il Timpone. Ci vò proprio 'na ripiata (va ripreso, ndr) perché è vergognoso anche quando vengono le persone».