Un mezzo della sezione Lavori del Comune di Lamezia Terme entra nell’ex Palazzo della Cultura carico di sfalci di verde e ne esce poco dopo vuoto. Siamo in una traversa di via del Progresso in uno stabile costato due milioni di euro di fondi Pon Sicurezza, terminato nel 2015 e mai entrato in funzione. Un vero e proprio gioiellino sigillato sia in senso metaforico che pratico visto che dalle vetrate al suo interno si notano arredamenti e mobili vari con ancora il cellophane. Qui sarebbe dovuto nascere un centro di integrazione per stranieri che avrebbe dovuto includere laboratori per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, iter e procedure amministrative finalizzate alla permanenza, l’insegnamento di arti e mestieri valorizzando anche le competenze e le capacità degli immigrati.

E poi, ancora, servizi di orientamento formazione e accompagnamento al lavoro con percorsi personalizzati per le famiglie extracomunitarie favorendone l’integrazione e l’inclusione sociale. Ma manca il bando da anni e l’immobile è così diventato suo malgrado l’ennesima cattedrale nel deserto calabrese. Il suo percorso è iniziato trenta anni fa, negli anni Novanta. Doveva diventare il Palazzo della Cultura a restò un rudere. Poi dalla giunta Speranza l’intercettazione dei fondi vincolati all’inserimento degli immigrati e la nascita del centro che i primi vagiti non è mai arrivato a farli.

Due piani mensa, aule formazione, infermeria, biblioteca, sala convegni da 300 posti, videocamere di sorveglianza, impianto fotovoltaico, campi gioco. Manca il bando. Della questione si sta occupando il Meet Up del Movimento Cinque Stelle che chiede lumi sui motivi per i quali non si riesca a rendere operativo l’immobile e, soprattutto, chiede che non venga modificata la destinazione d’uso. «Se fosse fruibile al pubblico per le attività individuate nel progetto originario – fanno notare i Cinque Stelle - il Centro Polifunzionale potrebbe arricchire ed integrare i servizi di accoglienza già previsti nell’ambito del Progetto Sprar 2020/2022, andando dunque a realizzare effettivamente l’integrazione e l’inclusione sociale dei cittadini extracomunitari residenti in città».

«Dopo tanti anni di silenzi però, è lecito che sorga il dubbio sull'effettiva volontà politica di destinare il Centro polifunzionale alle attività di promozione dell’integrazione e della multiculturalità per cui è stato finanziato. Rinnoviamo pertanto ai commissari prefettizi l'invito a intraprendere senza indugi tutte le procedure del caso, per permettere in tempi ragionevoli l'apertura definitiva della struttura. Nel frattempo il Meetup Lamezia 5 Stelle continuerà a vigilare sulla realizzazione dell'opera, che dovrà essere fruibile - rimarca il movimento - esclusivamente per le attività già individuate all'atto del finanziamento».