VIDEO | Manca un regolamento è la spiegazione ufficiosa. Il Comune non risponde alle richieste dei volontari e nel frattempo i giorni passano e gli animali restano dietro alle sbarre
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In cerca di adozione dopo una vita in canile e con davanti solo una manciata di anni che sarebbe giusto trascorressero nel calore di una famiglia. Ma i paradossi della burocrazia troppo spesso diventano lacci pronti a stringere la gola dei più fragili e dei più deboli. Accade a Lamezia Terme dove, dettaglio non da poco, il canile è sotto sequestro da gennaio 2021 così come una parte dei cani. Quelli che hanno trovato chi voglia accoglierli nella loro vita grazie al contributo dei volontari dell’associazione Maidasoli, non rientrano tra i sequestrati.
Eppure a causa della mancanza di un regolamento interno non possono lasciare la struttura. Questa è la spiegazione data dal responsabile sanitario della struttura ai volontari. Questi ultimi hanno inviato una pec con una richiesta ufficiale di spiegazioni al Comune senza ricevere alcuna risposta. Ogni giorno che passa è un giorno che questi animali potrebbero passare in libertà. Tra l’altro per la Procura di Lamezia Terme gli animali detenuti nei recinti erano sottoposti a comportamenti incompatibili con le loro caratteristiche etologiche.
In particolare, erano state riscontrati casi di sovraffollamento in alcuni recinti, mancanza di idonea pavimentazione, rete arrugginita, cucce costituite da campane in vetroresina idonee solo alla raccolta differenziata di rifiuti. Il tutto in una città che vive un randagismo dilagante complice anche la pressoché totale assenza di sterilizzazioni. Le associazioni di volontariato in città non mancano, ma non possono sostituirsi a ciò che dovrebbero fare le istituzioni. I cani che entrano in canile spesso sono destinati a morire, soprattutto quando feriti, manca un ambulatorio, il personale è risotto all’osso. Bisogna fare adottare quanti più animali possibile.