VIDEO | Il parlamentare leghista ha raccontato in un incontro pubblico dell’accordo raggiunto con il presidente f.f. Spirlì ma il mancato invio di una mail avrebbe fatto saltare tutto
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Un presidente facente funzioni pronto ad integrare l’ordinanza regionale inserendo 30 posti letto Covid nel Giovanni Paolo II e una mail che non parte e, quindi, non giunge a destinazione bloccando tutto l’iter. Il tutto mentre a Lamezia si chiede a gran voce la riapertura del reparto di Malattie Infettive, si invocano posti letto, strumentazioni e personale.
Domenico Furgiuele, parlamentare della Lega, scopre le carte e apre il vaso di Pandora rivelando un’altra, l’ennesima, “svista” della sanità calabrese. Ma andiamo con ordine. Nella sede comunale di via Perugini oggi si sono confrontati parlamentari, consiglieri regionali e comunali, commissioni ed esponenti delle attività produttive. Argomento del giorno l’agonia del commercio, la morsa delle tasse e del fisco, il tutto mentre la sanità locale, pezzo di una più ampia e claudicante realtà regionale, fatica a stare a galla e a fronteggiare il Coronavirus, nonostante i numeri non siano paragonabili a quelli di altre regioni italiane.
Ma se a fare accapponare la pelle e a riempire le arterie di indignazione non fosse bastata la magra figura del generale Cotticelli sul piano Covid, ora ecco un nuovo fotogramma all’interno di una pellicola grottesca. Il deputato ha raccontato di un audio di Spirlì nel quale questi chiede spiegazioni sul mancato invio della comunicazione necessaria ad inserire i posti letto nell’ordinanza n.85, quella che ha previsto su base regionale un incremento di 234 posti Covid e altri 10 di terapia intensiva. La “bistrattata” Lamezia rimane, insomma, ancora una volta fuori per una “dimenticanza” che Furgiuele ritiene sia da ricercare nell’Asp commissariale.
Il tutto mentre le attività produttive piangono sangue e lacrime raccontando di debiti, rischio usura, accesso al credito difficile e della necessità di rinegoziare i piani di rientro con Equitalia. C’è chi chiede un condono fiscale o, chi, come il parlamentare Pino d’Ippolito che la Calabria diventi zona free tax. Fatto sta che siamo diventati zona rossa per una sanità fragile e claudicante ma in cui le responsabilità, le leggerezze, le “dimenticanze” stanno diventando troppe.