L'iniziativa vuole essere un monito per riflettere su malattia mentale e sbarre: «Spesso le patologie portano a disturbi del comportamento con la compromissione della capacità di critica e di giudizio e possibili conseguenti condotte di reato»
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Una location particolare, dal doppio valore simbolico. Quest’anno il presepe realizzato dal Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme sarà ospitato dal Tribunale di Lamezia Terme. Un accordo quello avvenuto tra la direzione dell’Asp e i vertici del Centro, in particolare con il direttore del Csm Rosella Manfredi, volto a sottolineare come ciò che influisce sulla salute mentale spesso pone il paziente anche al centro di vicende di tipo giudiziario.
«In questi spazi, in queste aule, si consuma il dramma della sofferenza dei nostri pazienti. Spesso la malattia mentale porta a disturbi del comportamento con la compromissione della capacità di critica e di giudizio e possibili conseguenti condotte di reato», spiega Manfredi.
«L’equipe del Csm continua a farsi carico della cura di questi pazienti sostenendoli nel tempo nel difficile iter a cui spesso vanno incontro. Questa realtà oggi è sempre più presente nei nostri servizi dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che ha sancito il principio della cura a quello custodiale. Questi pazienti - fa notare il direttore - vivono doppiamente l’emarginazione sia per lo stigma “malattia mentale” sia per la condizione carceraria di esclusione dalla vita sociale-affettiva dei propri territori. Ma nelle aule del Tribunale si opera anche nel decidere le forme di tutela giuridica alla fragilità dei nostri pazienti».
«Questa esposizione del presepe in questi luoghi – conclude - vuole fare luce su questo spaccato di cura non scevro di particolare complessità, nodi giuridici e di tutela da sciogliere».