L'ordinanza sindacale numero 11 del 13 agosto 2014 vieta il transito nella grotta per pericolo crollo. A franare è stato invece il costone dove sorge il Santuario della Madonna dell’isola. Le telecamere di videosorveglianza riprendono il momento in cui una grossa porzione di rupe si sgretola: «Ho sentito una forte esplosione, ero con mia mamma, abbiamo visto la roccia franare», racconta il proprietario del lido, il primo ad allertare i soccorsi.

Il display della telecamera segna l'ora solare. Sono le 7.27 del mattino quando la porzione lato mare del simbolo di Tropea si sgretola. Si teme il peggio. Si teme che qualcuno possa essere rimasto sotto le macerie. Ma saranno proprio le immagini delle telecamere a scongiurarlo. Una tragedia sfiorata. I vigili del fuoco del distaccamento di Ricadi sono i primi a raggiungere il lungomare di Tropea. Sopraggiunge poi la squadra di Vibo Valentia diretta da Domenico Ferito, direttore del coordinamento speciale dei vigili del fuoco. L'area viene transennata. Vengono effettuati i primi accertamenti per verificare la stabilità della rupe.

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«Un fatto gravissimo che ci lascia attoniti e che pregiudica la città», commenta un cittadino che punta il dito contro i lavori di messa in sicurezza: «Da anni si parla di erosione costiera, ma qui a Tropea si è fatto poco e male».

«La fortuna dell'evento - aggiunge Domenico Ferito - è che il crollo sia avvenuto in un'ora del giorno in cui non c'era nessuno. Se si fosse verificato lunedì di Pasquetta, quando la spiaggia viene presa d'assalto dai turisti, sicuramente parleremmo di altro oggi».

«C’è massima allerta», afferma il sindaco Giovanni Macrì, che segue l’evolversi della situazione dal Giappone dove si trova da qualche giorno per motivi istituzionali. «Quanto verificatosi desta oggettiva preoccupazione - prosegue il primo cittadino -. D’intesa con il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, con il quale ci siamo da subito messi in contatto, sono state attivate tutte le procedure per la verifica e la celere messa in sicurezza del sito che, adesso, resta la priorità assoluta».

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La rupe, nella cui grotta vige un divieto di transito proprio per il possibile rischio di un crollo, verrà ora interdetta per un raggio di 10 metri: «La roccia è in pietra arenaria e quindi molto fragile», spiega il direttore del coordinamento speciale dei vigili del fuoco che aggiunge: «Andranno sicuramente effettuati interventi di consolidamento. La parte che ha ceduto è precaria, altri crolli potrebbero verificarsi». In mattinata arrivano pure i funzionari della protezione civile regionale per quantificare i danni e decidere il da farsi. L'isola si affolla di turisti, molti si incamminano verso il Santuario, posto sulla cima della rupe. È una giornata di sole. Dal lato opposto, una folla di turisti, si gode il sole ai piedi del costone.