Tra i fronti aperti e maggiormente preoccupanti quello dei tirocinanti di inclusione sociale e i dipendenti della Abramo. Più di 5mila lavoratori a rischio, Cgil Cisl e Uil: «Si profila una bomba sociale»
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«A seguito delle recenti segreterie unitarie tenute da Cgil, Cisl e Uil Calabria, ci rivolgiamo a Lei per richiedere un incontro urgente al fine di affrontare alcune delle principali vertenze lavorative ancora irrisolte nella nostra regione». È quanto scrivono in una lettera indirizzata al presidente della Regione, i segretari generali della Cgil, Cisl e Uil Calabria, al riguardo delle vertenze lavorative ancora aperte in Calabria.
«La situazione è diventata insostenibile e le segreterie unitarie richiedono un intervento immediato e risolutivo da parte delle istituzioni regionali e nazionali» aggiungono Sposato, Russo e Senese. «La crisi che ha colpito l'Abramo Customer Center rischia seriamente di avere ripercussioni gravissime sui lavoratori e sulle loro famiglie. I dipendenti, che per anni hanno garantito servizi essenziali con professionalità e dedizione, si trovano ora a fronteggiare incertezze lavorative e salariali. È necessario discutere delle possibili soluzioni per garantire la continuità occupazionale e salvaguardare i posti di lavoro. Chiediamo che vengano esplorate tutte le opzioni possibili, incluse misure di sostegno e interventi per attrarre nuovi investimenti nel settore.
Il settore del trasporto pubblico locale in Calabria affronta problematiche croniche che minano la qualità del servizio e la sicurezza dei lavoratori. Un esempio evidente di queste difficoltà è l'azienda Amaco, che dopo il fallimento ha lasciato 120 famiglie nel limbo di un futuro incerto. È cruciale costruire una soluzione condivisa che salvaguardi i livelli occupazionali, garantendo al contempo una mobilità cittadina di qualità.
La carenza di risorse, la vetustà dei mezzi e le difficoltà gestionali stanno portando il settore al collasso. È urgente un piano di intervento che preveda investimenti mirati al rinnovo del parco mezzi, alla formazione del personale e alla riorganizzazione del servizio per rispondere alle reali esigenze dei cittadini calabresi.
Inoltre, la questione della bonifica dei siti inquinati nel crotonese da parte di Eni è di fondamentale importanza. La situazione ambientale in queste aree rappresenta una seria minaccia per la salute dei cittadini e per l’ecosistema locale. È essenziale che Eni acceleri le operazioni di bonifica, garantendo al contempo il rispetto delle normative ambientali e la sicurezza dei lavoratori coinvolti. Chiediamo un confronto per monitorare lo stato dei lavori e discutere delle possibili misure per mitigare gli impatti ambientali e sociali derivanti dall’inquinamento.
Infine, la questione dei tirocinanti di inclusione sociale necessita di un approfondimento particolare. Questi lavoratori rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra regione, impegnati in attività che spaziano dal supporto nelle scuole ai servizi di assistenza sociale. Tuttavia, la precarietà delle loro condizioni contrattuali e la mancanza di prospettive future rendono il loro impegno insostenibile. Chiediamo di esaminare la possibilità di stabilizzare questi rapporti di lavoro, riconoscendo il valore sociale ed economico del loro operato.
Alla luce delle gravi difficoltà descritte e del forte impatto sociale ed economico che queste problematiche comportano, riteniamo imprescindibile un incontro con il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, per discutere e concordare azioni concrete e tempestive. Siamo certi che, con il suo intervento, sarà possibile individuare percorsi condivisi che possano portare a soluzioni stabili e durature».