VIDEO | Il titolare dell'Istruzione ha preso parte in videocollegamento all'incontro in Cittadella. Scopo della sperimentazione che partirà da settembre è quello di facilitare la formazione di profili da spendere nel mondo del lavoro. Nella nostra regione difficoltà di reclutamento nei settori delle costruzioni e della meccanica
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«Questa è una riforma importante per il Mezzogiorno, per i nostri giovani e per tutta Italia». Così il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, è intervenuto in collegamento a Catanzaro durante il confronto avviato in Cittadella con il mondo scolastico, datoriale e sindacale sulla riforma - non ancora legge - degli istituti professionali.
«Si tratta di una sfida importante - ha chiarito il ministro - iniziamo con una sperimentazione proprio perché vogliamo che sia più partecipata e condivisa possibile». Lo start dei percorsi quadriennali a partire dal prossimo anno scolastico, da settembre. Le scuole potranno aderire alla sperimentazione (i termini sono stati prorogati al 12 di gennaio) che ha innanzitutto l'obiettivo di formare profili professionali immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
«Nel settore delle costruzioni e della meccanica ci sono state 8.300 richieste rimaste insoddisfatte nel 2023, purtroppo le scuole non riescono a garantire questi profili formativi», ha precisato la vicepresidente della giunta con delega all'istruzione, Giusi Princi. Secondo alcuni dati forniti, le previsioni occupazionali di entrate per il 2023, dato che potrà essere soggetto ad incremento nei prossimi anni, sono state pari a 108.000 nei settori dei servizi e della produzione dei quali 72.000 con livello di istruzione secondaria e con difficoltà di reperimento del 41%.
«Dobbiamo far sì che i nostri giovani possano trovare nella scuola - ha aggiunto il ministro - un momento di preparazione per la vita e una grande occasione per trovare rapidamente un lavoro che li soddisfi e che li realizzi». Si prevede l'istituzione di una filiera formativa che coinvolgerà gli istituti tecnici professionali. «Ovviamente le scuole avevano bisogno di una serie di passaggi burocratici», ha chiarito il direttore dell'Usr Calabria, Antonella Iunti che ha delineato il livello di adesione in Calabria: «Quindi è ovvio che anche loro sono state in difficoltà ma nonostante le complicazioni le scuole stanno aderendo».
Nel corso della giornata è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le università calabresi: «Per garantire una formazione completa - ha riferito la vicepresidente -. Così i giovani che completeranno il percorso della sperimentazione avranno il riconoscimento dei crediti per l'inserimento nel mondo universitario».