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Lo aveva sottolineato qualche giorno fa il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho alla Camera dei deputati, in occasione di un convegno sulla 'ndrangheta: ''Quando Klaus Davi viene a fare i suoi servizi, ha un modo cosi provocatorio di approfondirli che, senza che lo sappia, gli mettiamo dietro sempre polizia e carabinieri. Dobbiamo ringraziarlo per il suo lavoro di informazione".
Ora la vigilanza è stata estesa anche alla provincia di Vibo Valentia, dove ha sede anche l''emittente calabrese LaC news, che sta producendo gli speciali del massmediologo sulla ‘Ndrangheta e sugli imprenditori che resistono e investono sul territorio.
"Dopo l''aggressione subita a Filadelfia –d ha dichiarato Davi all''Adnkronos - sono stato chiamato dal capo di gabinetto del questore di Vibo che mi comunicava che era stata disposta una vigilanza. Ieri ad aspettarmi nella hall dell''albergo si sono presentati due signori della digos che mi hanno seguito nei miei spostamenti. Ringrazio polizia, carabinieri e il Procuratore de Raho, credo che però che questo provvedimento sia la conclamata sentinella che qualcosa in questo Paese non funzioni. Non siamo in Iraq, siamo in Italia. Qui i giornalisti minacciati sono decine e nessuno ne parla. Eppure molti politici sono informati, perché si disinteressano? Detto questo la costante presenza del premier in Calabria è un fatto positivo. Non finirò comunque mai di ringraziare il network LaC che mi consente di fare questa esperienza".