La visita nell'Arcidiocesi di Cosenza del Vescovo di Salerno, monsignor Andrea Bellandi, celebra il bicentenario della nascita di Camillo Sorgente, nativo del capoluogo campano, la cui figura è legata a doppio filo alle sponde del Crati dove ha esercitato il ministero episcopale per 37 anni, dal 1874 fino alla morte, nel 1911.

L'attualità della Rerum Novarum e il richiamo alla cooperazione

Un magistero significativo, caratterizzato dalla nomina a proprio segretario particolare di don Carlo De Cardona, insieme al quale il presule avviò nella campagne, la dottrina sociale che portò alla nascita delle prime casse rurali ed al riscatto dei lavoratori della terra, interpretando così appieno il messaggio della storica enciclica leonina Rerum Novarum, i cui principi permangono straordinariamente attuali. Le rivendicazioni degli agricoltori ne sono un valido esempio: «C'è il grande richiamo al valore della cooperazione per sostenere coloro che sono più in difficoltà – ha detto monsignor Bellandi al nostro network – Il ruolo della Chiesa in questo ambito è quello di dare una prospettiva di speranza, per affrontare il futuro nella certezza di avere al nostro fianco Dio che ci accompagna».

Il trono regalato alla Cattedrale campana

Monsignor Bellandi ha officiato la santa messa in Cattedrale, dopo un cordiale incontro con l'arcivescovo Giovanni Checchinato, un tour nel Museo Diocesano diretto da don Salvatore Fuscaldo ed una visita nella Chiesa di Santa Maria in Gerusalemme a San Pietro in Guarano, dove monsignor Sorgente fece collocare l'altare e l'ambone del Duomo di Cosenza quando ne eliminò il barocco per riportare la Chiesa Madre allo stile circestense. L'imponente trono invece fu inviato proprio nella Cattedrale di Salerno, dove è tutt'ora conservato: «Chi va nel bellissimo Duomo di Salerno trova questo trono barocco di marmo napoletano di metà del '700. Di fronte vi è anche una scritta commemorativa di questo dono» ha detto Demetrio Guzzardi, rettore dell'Universitas Vivariensis e promotore della visita di monsignor Bellandi.

L'Angelo della carità

«Sorgente inviò questa magnifica opera a Salerno - ha ricordato Guzzardi - non solo perché si trattava della sua città natale nella quale inoltre, insegnò presso il seminario e fu soprannominato Angelo della carità per l'abnegazione dimostrata durante l'ondata di colera che flagellò la città nel 1855. Ma anche per rendere omaggio al presule in quel momento in carica, monsignor Valerio Laspro, in occasione dei cinquant'anni del suo sacerdozio. Negli anni cinquanta poi, anche il Duomo di Salerno subì un profondo restyling e qualcuno avrebbe voluto togliere quel trono così grande ed ingombrante, ma il Vescovo di allora, monsignor Demetrio Moscato – ha concluso Guzzardi – originario di Reggio Calabria e che esercitò anche l'episcopato a Bisignano, si oppose».

Presto l'intitolazione di uno spazio pubblico

Contestualmente alla visita di monsignor Bellandi, l'amministrazione comunale di Cosenza ha avviato l'iter per intitolare alla memoria di Camillo Sorgente, la scalinata che da Piazza Duomo conduce alla sottostante Piazza Vittime Civili di Guerra. Le targhe saranno realizzate con il contributo del Credito Cooperativo Mediocrati, erede morale delle Casse Rurali cosentine.