Maria Elia, 17 anni, è morta lo scorso 27 marzo all'ospedale all'ospedale di Perugia dopo alcuni giorni di vomito, febbre e mal di gola, sintomi a cui nelle ultime ore si sono aggiunte difficoltà respiratorie. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che la ragazza al momento del ricovero sarebbe risultata positiva al virus H1N1, responsabile della cosiddetta influenza suina, e al batterio dello stafilococco aureo. Sarà ora una nuova autopsia a stabilire le cause della morte. Intanto la famiglia della vittima ha presentato un esposto contro ignoti per omicidio colposo

Le origini calabresi

I suoi funerali si sono tenuti sabato scorso a Perugia, dove viveva, tra lo strazio di parenti e amici. Ma Maria sarà ricordata anche a Cotronei, in provincia di Crotone, nella chiesa San Nicola Vescovo il prossimo 8 aprile, alle ore 17. A pregare per lei ci saranno in prima fila nonno Nicola, che ha già perso la moglie a dicembre scorso, gli zii e i cugini. Il papà della giovane è calabrese e si è trasferito da Cotronei al Nord molti anni fa, prima ancora che Maria nascesse, ma non ha mai reciso il legame con la sua terra. Anche sua figlia adorava la Calabria, dove trascorreva le vacanze ogni anno e dove sognava un giorno di poter andare vivere. Qui, nel piccolo paesino calabro, tutti conoscevano quella ragazza piena di vita e la notizia della sua morte è stata accolta con sconcerto e rabbia.

Chi era Maria?

Maria Elia era studentessa appassionata di moda e spesso cuciva da sola i suoi abiti. Aveva tanti amici e tanti sogni nel cassetto. Pur di non sprecare nemmeno un minuto del suo tempo, aveva scelto di aderire alla campagna vaccinale e tornare alla vita il prima possibile. Era anche stata contagiata dal Sars-Cov2, ma era guarita senza alcuna conseguenza. I familiari riferiscono che era sanissima e che prima della tragedia non aveva mai avuto problemi di salute. Poi alla fine di marzo aveva accusato i classici sintomi influenzali, febbre, mal di gola, vomito e su consiglio del medico aveva fatto un test anticovd, risultato negativo. La sera di venerdì 25 marzo era entrata con le sue gambe nel pronto soccorso dell'ospedale perugino per il persistere dei sintomi e segni di affaticamento.

Poco dopo il quadro clinico è peggiorato e i medici l'hanno ricoverata in terapia intensiva. Secondo quanto riferito dal papà in più occasioni, il mattino seguente i sanitari avrebbero capito di trovarsi innanzi a un caso di influenza suina e di lì a poco avrebbero disposto il trasferimento della paziente in un nosocomio più attrezzato. Ma non ce n'è stato il tempo. Maria si è spenta domenica 27 marzo, 36 ore dopo il suo ingesso in ospedale.

Nessun isolamento per i familiari

Da quanto apprende la redazione di LaC News24, pur trattandosi di un possibile caso di influenza suina (circostanza che dovrà essere confermata da ulteriori accertamenti) nessuna delle persone venute in contatto con la giovane è stata controllata o posta in isolamento per scongiurare la possibile diffusione del virus.