Interrogati per rogatoria a Castrovillari in due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Contestata anche l’associazione a delinquere
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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Francesca Rizzi (residente nel Milanese) e Giancarmine Bonamassa (residente a Corigliano Rossano) dinanzi al Gip del Tribunale di Castrovillari dove sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia per rogatoria. La prima nel 2019 partecipò e vinse il concorso "Miss Hitler" svolto sul social network Vk.
Difesi dall’avvocato Francesco Nicoletti, devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
L'inchiesta
In particolare i due sono rimasti coinvolti nell’operazione scattata qualche giorno fa che ha visto il coinvolgimento di 12 persone tra i 26 e i 62 anni ritenuti appartenenti ad un'organizzazione chiama Ordine ario romano e indagati nell'ambito di un'indagine del Ros e della procura di Roma che ha portato all'emissione di altrettante misure cautelari dell'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria. L'organizzazione, dicono gli investigatori, aveva appena iniziato a pianificare anche un'azione contro una struttura della Nato.
L'accusa ipotizzata nei confronti dei 12 indagati è di associazione finalizzata alla propaganda e all'istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. Le indagini sono partite nel 2009 e hanno portato alla scoperta del gruppo 'Ordine ario romano' del quale facevano parte gli indagati e che era molto attivo sui social dove - attraverso due pagine Facebook e una community Vk, uno dei social più utilizzati in Russia - venivano diffusi i contenuti razzisti e le tesi complottiste.
L'obiettivo, secondo gli inquirenti, per fosse quello di commettere più reati contro l’uguaglianza (libro II titolo XII sezione I bis codice penale) diffondendo – attraverso i canali social Vkontakte, Facebook e la piattaforma messaggistica Whatsapp un gruppo denominato Jedenfreie Liga O.A.R – idee e propositi operativi di natura xenofoba, razzista, antisemita, negazionista della Shoah, negazionista dei crimini di guerra e verso l’umanità e di genocidio, nonché di condotte di apologia del fascismo e nazismo, propagandando ed incitando alla discriminazione e alla violenza razziale, xenofoba, etnica, antisemita e religiosa. Tra le ipotesi prospettate il proliferare alla propaganda nazionalsocialista infarcita di visioni complottiste nei riguardi del popolo ebraico e nel contempo di posizioni apertamente e gratuitamente negazioniste, se non dell’esistenza, quanto meno delle proporzioni della “Shoah”, basate sulla pretestuosa e malintesa lettura di studi ascrivibili alla cosiddetta corrente revisionista.