VIDEO | Si tratta della struttura Marinella. Al posto di "case mobili" avevano realizzato strutture abitative fisse. Sono 25 villette e le altre opere edilizie come piscine, area docce, strade di accesso al mare per un valore di 2,5 milioni di euro (ASCOLTA L'AUDIO)
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I carabinieri per la Tutela ambientale e la transizione ecologica, con il supporto dell'Arma territoriale, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di alcune delle strutture abitative e ricreative all'interno del Villaggio camping Marinella di Isola Capo Rizzuto sulla costa ionica della provincia di Crotone.
Alla base del provvedimento, emesso dal Gip di Crotone su richiesta della Procura, ci sarebbero degli abusi edilizi.
Sequestrate 25 villette
Al posto di "case mobili" a temporalità stagionale avevano realizzato strutture abitative fisse, consolidandole con opere in muratura e ampliamenti volumetrici, come verande e terrazze, non autorizzati, dotate di condizionatori d'aria e sistema di ricezione Tv satellitare, collegamenti a utenze di rete elettrica, idrica e gas, e per di più con attivazione di scarichi abusivi delle acque nere all'interno della pubblica fognatura. Sono 25 villette e le altre opere edilizie come piscine, area docce, strade di accesso al mare per un valore di 2,5 milioni di euro che sarebbero state realizzate in violazione delle normative vigenti sequestrate dal Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Catanzaro supportato dai militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone nell'ambito dell'operazione denominata Vista Mare.
Trenta indagati
I sigilli sono stati apposti alle strutture abitative e ai terreni ubicati all'interno del Villaggio-Camping Marinella di Isola Capo Rizzuto. Trenta le persone indagate alle quali vengono contestati i reati di lottizzazione abusiva in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, realizzazione di opere in assenza di permesso di costruzione, falsità ideologica in certificati commessa da esercenti un servizio di pubblica necessità, falso, scarico abusivo di reflui industriali. I provvedimenti scaturiscono a seguito delle risultanze investigative di tipo tecnico e dinamico, documentate dai militari del Noe di Catanzaro a conclusione di un'indagine iniziata da poco meno di un anno e nel corso della quale è stato accertato che il complesso turistico, stratificatosi durante gli anni, era in possesso di tutte le caratteristiche di una struttura ricettiva con requisiti di stabile insediamento residenziale in quanto erano state realizzate opere edilizie e di urbanizzazione primarie tipiche degli edifici a scopo residenziale.